
Quest’ultimo fine settimana Potenza ha ospitato le Giornate FAI, manifestazione nazionale del Fondo Ambiente Italiano dedicata all’apertura straordinaria di beni culturali e alla sensibilizzazione sul patrimonio storico, artistico e naturale. Nella città capoluogo, il fulcro delle attività è stato piazza Sedile, con estensioni lungo via Pretoria e altre vie del centro, offrendo al pubblico visite, percorsi guidati e momenti di approfondimento.
Particolarmente degna di nota è stata la partecipazione del Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco”, i cui studenti, supportati dai docenti, hanno rivestito il ruolo di Apprendisti Ciceroni: sono stati loro stessi a condurre i visitatori alla scoperta di monumenti, edifici storici e angoli poco conosciuti del centro. Un impegno che ha permesso ai ragazzi di far valere le proprie competenze storiche, culturali e comunicative, e al pubblico di scoprire il valore nascosto della città.
Le Giornate FAI, in questa edizione, hanno confermato la loro funzione educativa: non soltanto apertura di beni solitamente inaccessibili, ma occasione per avvicinare le nuove generazioni al valore della memoria culturale. Il coinvolgimento diretto degli studenti come narratori ha rappresentato un investimento formativo: confrontarsi con il pubblico, rispondere a domande, operare come mediatori culturali.
Da parte del Liceo “Flacco”, questa partecipazione attiva rafforza il legame tra scuola e territorio, ricordando che il patrimonio culturale non è un bene separato dall’identità civica, bensì parte integrante della vita di comunità.
Le Giornate FAI a Potenza hanno trasformato il centro storico in un grande laboratorio culturale: piazza Sedile e via Pretoria hanno ospitato non solo visitatori, ma storie, sguardi e voci. Il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” ha avuto un ruolo da protagonista, testimoniando come la scuola possa essere motore di partecipazione e custode della memoria. In questa edizione, la città non è solo sfondo, ma protagonista di un racconto condiviso — un racconto che riprende la trama dei secoli e la rende viva per chi la abita.

Gatta Maria Teresa





