Principale Arte, Cultura & Società Caratteristiche della Poesia Empatica

Caratteristiche della Poesia Empatica

L'empatismo come momento di lettura e aggregazione.
Armando Curcio Editore

Empatismo / Scuola Empatica: Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale (2020 in avanti).

La poesia empatica mette al centro del discorso il coinvolgimento emotivo. Il tratto fondamentale consiste nel non parlare “di sé” in modo autoreferenziale e autocelebrativo o per suscitare pietà nell’interlocutore, si evita il compiacimento formale, cercando bensì di sentire e restituire l’esperienza dell’altro (dove per altro si intende anche l’io soggettivo che muta e che si racconta autobiograficamente alla ricerca della propria verità soggettiva o della collettività d’appartenenza / universo) — umano, animale, naturale o persino oggetto.

Il linguaggio è inclusivo e sensibile. Si predilige un linguaggio aperto, accogliente, chiaro, diretto, non giudicante e non ermetico (l’ermetismo è distanza, l’empatismo è incontro). Spesso si evita l’ironia (postmodernista) tagliente o la distanza emotiva, privilegiando le immagini delicate, tattili, sensoriali; metafore che avvicinano, non che separano; una sintassi fluida, che lascia spazio al silenzio e all’ascolto.

La poesia empatica tende a costruire ponti: tra io e tu; tra uomo e natura; tra emozione e pensiero. Cerca di entrare in contatto profondo, non di stupire con artifici retorici.

Le tematiche tipiche sono: cura, compassione, ascolto; ecologia profonda e rispetto per gli esseri viventi; fragilità e accettazione della vulnerabilità; critica all’indifferenza o al distacco della società contemporanea; l’amore; la memoria; la percezione del corpo; la sensibilizzazione e la denuncia sociale; l’identità frammentata; la crisi della personalità moderna.

Il tono è intimo ma non chiuso, sincero ma non ingenuo. Il ritmo spesso è dolce, musicale, con pause che simulano l’ascolto e la riflessione. L’“io” poetico come strumento di connessione: l’autore non scompare, ma usa la propria sensibilità per accogliere altre voci, altri dolori, altre gioie. È un “io” poroso, permeabile, non egocentrico.

Come già indicato altrove l’estetica empatista suggerisce di non usare la maiuscola “ipertrofica” e inutile per ogni capoverso, ma lascia comunque libera scelta tecnico-formale. Mantiene inoltre la frantumazione metrica e il verso libero come impostazione principale.

N.B. I concetti chiave, validi per i testi poetici, vanno estesi e applicati, con le giuste e opportune varianti, a tutte le declinazione dell’Arte.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.