
Multato per il vivavoce in stazione: il caso di Nantes riaccende il dibattito sul rumore in pubblico
Una telefonata costata cara
Febbraio 2025, stazione ferroviaria di Nantes. Un uomo di 54 anni viene multato per disturbo della quiete pubblica mentre parlava al telefono con il vivavoce attivo. La sanzione iniziale di 150 euro è poi salita a 200 euro a causa del suo rifiuto di pagarla.
Secondo quanto stabilito dal Codice dei Trasporti francese, è vietato utilizzare dispositivi sonori o arrecare disturbo con rumori eccessivi. Le regole sono chiare: niente vivavoce e telefoni in modalità silenziosa a bordo dei treni.
Le proteste dell’uomo
Il 54enne ha contestato immediatamente il verbale, definendo la multa “ridicola”. Ha dichiarato di aver usato il vivavoce solo per controllare gli orari dei treni mentre parlava con la sorella. Gli agenti del Servizio di Sicurezza Ferroviaria, però, hanno riferito che gli era stato chiesto più volte di disattivarlo. Di fronte al suo rifiuto, è scattata la sanzione.
Londra e la campagna “Headphones On”

Il tema del rumore nei trasporti pubblici non riguarda solo la Francia. A Londra, Transport for London ha lanciato la campagna Headphones On, parte del progetto #TravelKind. L’obiettivo è semplice: invitare i passeggeri a usare gli auricolari per evitare conversazioni in vivavoce, musica ad alto volume e video disturbanti.
Manifesti e cartelloni sono già comparsi lungo la linea Elizabeth, e presto la campagna si estenderà a bus, metro, tram e Docklands Light Railway.
Il rischio dell’inquinamento acustico
Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, l’inquinamento acustico è una minaccia reale per la salute. Non si tratta solo di fastidio: rumori continui e non regolati possono contribuire a stress, disturbi del sonno e perfino malattie cardiovascolari.
L’UE valuta nuove misure per regolamentare il fenomeno e proteggere la salute dei cittadini. In questo contesto, il caso di Nantes potrebbe diventare un precedente importante.
Una questione di rispetto
Il dibattito resta aperto: fino a che punto la libertà individuale può spingersi senza invadere quella degli altri? Parlare al telefono in vivavoce sembra un gesto banale, ma nelle aree comuni e sui mezzi pubblici può trasformarsi in un disturbo collettivo.
Il messaggio che arriva dall’Europa è chiaro: il rispetto reciproco passa anche dal silenzio condiviso.
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