
BARI – In questi giorni, l’Italia sta assistendo a una crescente mobilitazione giovanile nelle piazze, spesso legata alla questione israelo-palestinese. Come Democrazia Cristiana, ci sentiamo chiamati a offrire una riflessione moderata, neutrale ma obiettiva, che non si limiti alla superficie del fenomeno.
Le manifestazioni non sono soltanto reazioni emotive a un conflitto internazionale. Esse rappresentano, più profondamente, il sintomo di un disagio generazionale che la politica ha troppo a lungo ignorato. Abbiamo parlato dei giovani, ma raramente con i giovani. Li abbiamo evocati nei programmi, ma esclusi dai processi decisionali. Oggi, quel vuoto si traduce in una richiesta di ascolto, di partecipazione, di coerenza morale.
La questione palestinese, pur nella sua complessità, è diventata per molti giovani un simbolo di giustizia globale, di solidarietà, di valori universali. È doveroso riconoscere che, al di là di ogni strumentalizzazione, molti manifestanti agiscono con sincera convinzione e profondo senso etico.
Come forza politica ispirata ai valori della democrazia cristiana, ribadiamo il nostro impegno per la pace, il dialogo e la responsabilità. Crediamo che il diritto alla protesta pacifica sia parte integrante di una democrazia sana. Al tempo stesso, invitiamo tutti – istituzioni, media, società civile – a non ridurre il dissenso giovanile a una mera fonte di disagio, ma a coglierlo come opportunità di rigenerazione politica e sociale.
Essere neutrali non significa essere indifferenti. Significa cercare la verità tra le polarizzazioni, promuovere la pace senza cedere alla propaganda, difendere i diritti senza alimentare l’odio. La Democrazia Cristiana, fedele alla sua tradizione di equilibrio tra giustizia e ordine, libertà e responsabilità, intende riaffermare il proprio ruolo di ponte tra generazioni, tra istituzioni e cittadini, tra coscienze e comunità.
On. Michele Tucci
Commissario Regione Puglia
Luigi Barnabà
Commissario Provinciale Città Metropolitana di Bari





