
Il sogno di un giovane imprenditore che impasta territorio e visione: Christian Divella.
Un nuovo concept di fast food entra con stile nel mondo dello street food. Si chiama Pugliaré ed è la nuova sfida imprenditoriale lanciata da Christian Divella, giovane erede della storica famiglia gravinese da sempre attiva nel settore alimentare con molino, pastificio, distribuzione Ho.re.ca e supermercati e un altro gruppo di importanti imprenditori del territorio.
Christian, come abbiamo già avuto modo di constatare nel 2023 a Tuttofood Milano, ha, da qualche anno, trasformato un sogno in realtà: creare un prodotto che unisse innovazione e tradizione, con un forte legame al territorio e alle sue eccellenze gastronomiche. Da una linea di panificazione già attiva nell’azienda di famiglia è nata l’idea di un nuovo formato che si ispirasse alla pizza in pala, ma che avesse una propria identità ben definita.
Oggi, dopo che dall’unione della sua con altre realtà imprenditoriali del territorio è nata la nuova Divì Company, anche La Pugliarè, quel panificato tanto apprezzato fino ad ora, ha avuto un’importante evoluzione, cambiando forma, per andare incontro ai nuovi trend e alle esigenze di un mercato in continuo movimento.
Il risultato è un panificato più piccolo e dalla forma quadrata (14×14 cm) anziché rettangolare, realizzato con un mix di farine di semola di grano duro e tenero, tutte selezionate tra le migliori produzioni locali. L’impasto, a lunga lievitazione e ad alta idratazione, garantisce leggerezza e digeribilità. Croccante fuori e morbido dentro, è in qualche modo unico nel suo genere.

Ogni quadrato è farcito con ingredienti certificati IGP, DOP e Presidi SlowFood, tra cui spiccano la mozzarella DOP di Gioia del Colle, il Pallone di Gravina, il capocollo di Martina Franca, la cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, pancette e mortadelle di alta qualità e mozzarelle di Bufala pugliesi.
Pugliaré non è solo un prodotto, oggi è anche quello che potremmo definire un vero e proprio brand territoriale, un Fast Food 100% Puglia, che nella sua realizzazione ha coinvolto altri protagonisti della filiera enogastronomica. Tra questi, Michele Andriani, produttore della birra artigianale “B31”, un’etichetta dal nome evocativo ispirato a un ricordo di famiglia.
Nella sua azienda, situata nella zona artigianale, produce circa 20 mila litri mensili suddivisi in otto varianti – tutte bionde, comprese opzioni senza glutine – utilizzando luppoli selezionati provenienti dal Nord-Est italiano. Il suo mercato è prevalentemente nazionale, con primi sbocchi anche all’estero.
Completano il team sostenitore del progetto: Domenico Polini con la sua azienda agricola, Egidio Carrara, manager salernitano, responsabile vendite estere di Gioiella Latticini (fornitrice ufficiale della Mozzarella DOP di Gioia del Colle), Franco Grisolia e Angelo Foggetta, titolari di Icones, importante agenzia creativa gravinese, che segue l’intero piano marketing di Divì Company e quindi anche del neonato progetto Pugliarè.

Il primo punto vendita di Pugliaré è stato inaugurato a Gravina in Puglia, in via Trieste n. 1, un luogo iconico della movida locale degli anni ’90, nei pressi della chiesa di San Domenico e della storica sede della Banca Popolare di Puglia e Basilicata.
Fin dall’apertura, il format ha conquistato il pubblico: nel menù si trovano proposte dolci e salate, tutte “infornate”, accompagnate dalle birre artigianali “B31” e da originali cocktail “murgiani”, creati con gin tonic e infusi alle erbe locali, con acqua tonica Orsini.
«Pugliaré qui è solo l’inizio», racconta Christian. «L’obiettivo è portare questa idea anche in altri luoghi ad alta vocazione turistica, sia per il pubblico italiano che straniero».
Tra le prossime tappe di espansione sul territorio pugliese, infatti, il team sta valutando con attenzione, intravedendo opportunità in località come la vicina Altamura, Alberobello, Monopoli e Bari. “Vogliamo farci conoscere prima nella nostra terra, ogni cosa arriverà a suo tempo, ma siamo determinati a portare insieme questa parte di Puglia il più lontano possibile”. Ci dicono.






