Principale Arte, Cultura & Società Il Dioniso Apulo Lucano

Il Dioniso Apulo Lucano

il Bacco di Michelangelo, del 1497 circa. con menadi e satiri

I Greci bevevano vino in onore di Dioniso, mentre i ceramisti magnogreci lo onoravano nelle raffigurazioni

Dioniso dio del vino su biga trainata da grifoni tra satiri e menadi su una situla appulo lucana 340 a.C.

Dioniso era stato concepito da Semele che si era accoppiata con Zeus, la fanciulla mal consigliata dalla moglie di Zeus, gli chiede di mostrarsi nel suo vero aspetto divino e subito viene incenerita dal re dell’ Olimpo. Dioniso sarà salvo con l’intervento paterno che lo farà miracolosamente nascere dopo averlo tenuto nella sua gamba. Dioniso cresce nei campi tra balli e baldorie di satiri e menadi conquistandosi il titolo di re del vino. Secondo lo storico greco Tucidide nel V secolo a.C. i popoli del Mediterraneo cominciarono a emergere dalla barbarie quando impararono a coltivare la triade mediterranea (cereali, ulivo e uva) e bere vino forse da una inavvertita fermentazione di qualche acino pestato. Anche i Romani  lo apprezzavano diluito con acqua ma lo vietavano alle donne che baciavano sulla bocca per verificarne bevute solitarie. 

Nel VI secolo san Benedetto, con la sua famosa «Regola del Maestro», adottata in tutti i monasteri, stabilì la dose giornaliera di vino (un quarto di litro) per restare lucidi durante le preghiere. Dosi corrette nel tempo come quando negli Anni ’50 il forte consumo di vino in Francia (140 litri pro capite) portò alla campagna “Santé Sobriété” che consigliava di “limitarsi” a un litro al giorno. Nel 1954 altri inviti alla moderazione conla dose corretta di un quarto di bottiglia a pasto. Un articolo sul Lancet, considerata la rivista scientifica inglese, più importante al mondo, col titolo: “No level of alcohol consumption improve health” (nessuna quantità di alcool consumato, migliora la salute). Un editoriale riassuntivo di uno studio in 195 paesi del mondo, afferma che l’alcol contribuisce alla mortalità, alla disabilità e al decorso cattivo delle malattie (se ne contano almeno 23 situazioni cliniche), rappresentando, l’alcool, il settimo fattore di rischio per morte e disabilità. Di contro, nello stesso articolo, vengono riportati i benefici dell’alcol (vino) nell’alimentazione mediterranea, dove il vino viene consumato in dosi moderate a dosaggi corrispondenti a 1 – 2 bicchieri al dì.

Infatti, vari studi approfonditi hanno mostrato che il consumo di vino a queste dosi moderate e durante i pasti principali, riduce il rischio di mortalità prematura dovuta a cause cardiovascolari. Attualmente però altri dati scoraggiano il consumo di vino anche a dosi moderate per il rischio oncologico. Quindi nell’attuale incertezza della statistica medica, chi può, onorasse ancora Dioniso in quantità benedettine.   

Vaso di Dioniso da Ruvo

Vaso di Ruvo ora al Museo di Napoli dedicato al Dio del vino e degli eccessi Dioniso , il vaso di Pronomos fu dipinto intorno al 410 a.C. È un cratere attico a volute decorato con figure rosse. Dioniso e la moglie Arianna 1, adagiati su una klyne e con Eros 2 che gli svolazza sopra, compaiono numerosi attori che si preparano per lo spettacolo. Sono colti proprio mentre stanno per indossare le maschere, che reggono in mano. Possiamo distinguere i ruoli di alcuni di loro: uno, dotato di una clava 3, interpreta Eracle; un altro è Papposileno (satiro vecchio) 4 e tiene una maschera di Sileno – l’ebbro amico di Dioniso – oltre a portare la nebride, la pelle di cerbiatto,sulle spalle. Nella fascia inferiore, più musicisti si apprestano a suonare. Tra di loro, un giovane seduto suona uno strumento ad ancia doppia o aulos 5

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