
Bari e l’Amministrazione Leccese: un risveglio culturale fondato sull’ascolto e sulla partecipazione
di Tommaso Garofalo
C’è un tempo per costruire e un tempo per ascoltare.
Bari, oggi, sembra aver compreso che il futuro della città non si gioca solo nei cantieri, nelle infrastrutture o nei bilanci, ma anche — e forse soprattutto — nella capacità di coltivare l’anima di una comunità: la cultura.
Con l’Amministrazione guidata dal sindaco Vito Leccese, Bari sta vivendo un momento di particolare attenzione verso il mondo culturale e artistico, in una visione che mette al centro la cittadinanza, l’identità e l’inclusione. L’idea di istituire un Polo dell’Arte Contemporanea a regia pubblica non è solo un progetto urbanistico o un contenitore di eventi, ma un segnale preciso: riconoscere l’arte come strumento di crescita collettiva, di dialogo intergenerazionale, di rigenerazione urbana e sociale.
La cultura, se pensata come bene comune, richiede ascolto, dialogo, apertura. Il recente tavolo di confronto promosso dal Comune, che ha coinvolto artisti, operatori culturali e cittadini, è un passo concreto verso una governance partecipata, che supera la logica delle decisioni calate dall’alto e sceglie invece il metodo dell’ascolto attivo. Una modalità nuova, che rispecchia un cambiamento di paradigma: la politica non come potere, ma come servizio.
Non si tratta di “fare eventi”, ma di generare processi. Di alimentare un ecosistema creativo che sia capace di trattenere i talenti, valorizzare le periferie, creare occasioni di lavoro, offrire spazi espressivi ai giovani. E soprattutto, di riaccendere quel senso di appartenenza che fa sentire ogni cittadino parte di una storia collettiva in movimento.
La civiltà della cultura è questo: non un lusso per pochi, ma un diritto di tutti. Un linguaggio che unisce, che forma, che rigenera. Bari ha davanti una grande occasione: trasformare la sua vivacità culturale in una vera politica pubblica della bellezza e della coesione.
Chi ama questa città — da cittadino, da rotariano, da educatore — non può che guardare con speranza a questo nuovo corso. Perché il risveglio di una città passa anche, e forse prima di tutto, dal risveglio delle sue coscienze.
Tommaso Garofalo
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Nota del redattore
Tommaso Garofalo scrive per il web su diverse testate giornalistiche, occupandosi di storie del territorio, dialogo interculturale e cooperazione.
È attivo nel Rotary e promotore di iniziative tra Italia e Balcani.