Principale Arte, Cultura & Società Sessualità e Magia Lucana

Sessualità e Magia Lucana

da Lessico della Magia Lucana di A.Larotonda
La donna deve mettere ogni impegno ad affatturare l’uomo: se l’incantesimo non riesce subito occorre ripeterlo per mesi e mesi, ma sempre in numero dispari, fino a che l’uomo cederà.

Fin dai tempi più remoti si è ritenuto che l’energia sessuale e l’erotismo fossero due elementi fondamentali per il potenziamento delle forze occulte. In moltissime tradizioni magiche è presente l’idea che l’energia sessuale conservata e immagazzinata, compressa per un lungo periodo di astinenza rituale, possa poi essere fatta esplodere e indirizzata a potenziare cerimonie magiche. L’aspetto magico assume notevole importanza per la conquista della persona amata quando si ricorre ai cosiddetti filtri di amore preparati da maghi e fattucchiere .

da Sessualità Miti Magia e Malocchio a Matera

La possibilità magica di fascinare e di essere fascinato trova un terreno elettivo nella vita erotica: solo che mentre gli scongiuri contro il malocchio e l’invidia tentano di istituire una difesa dalla energia maligna che insidia le persone e i loro beni, gli incantesimi d’amore sono generalmente impiegati per stringere chi si ama con un legame
invisibile e irresistibile. Anche l’uomo usa questi incantesimi come a Ferrandina dove per ammaliare la donna amata deporrà nel suo saccone una treccina di lana. Ma l’uomo per la sua maggiore libertà sociale può affidare la riuscita dei suoi disegni a mezzi più realistici, alle forme normali del corteggiamento o alla serenata.

La donna, per la sua condizione di elemento tradizionalmente passivo nella vicenda d’amore, e per il rigore del costume che le impedisce di assumere iniziative realistiche in questo dominio, si affida più facilmente al piccolo mondo dei complotti magici, dei filtri amorosi, delle pratiche augurali o divinatorie, e in ogni caso a quel mondo si mantiene legata più a lungo e tenacemente dell’uomo.
Il sangue catameniale, la secrezione femminile, i peli delle ascelle e del pube, il sangue delle vene hanno il maggiore potere di legare e di attrarre a sé, di staccare il maschio desiderato dalla rivale. Oltre i soliti filtri con gocce di sangue catameniale in vino, caffè, brodo o altra bevanda, valgono anche filtri particolari, che vanno debitamente consacrati. 
Un potente filtro d’amore ha la seguente ricetta: si lega il mignolo della mano destra e lo si punge, se ne fanno uscire tre gocce di sangue poi si taglia un ciuffo di peli dalle ascelle e dal pube e si impastano i peli con il sangue che si fa seccare al forno, si ottiene così una polverina che si porta in chiesa per consacrarla durante la messa. Durante la consacrazione, al momento dell’elevazione dell’ostia, la donna pregando “il sangue di Cristo” tiene in mano un fazzoletto contenente la polverina che essendo stata consacrata diventa più efficace. Le maciare erano artefici delle pratiche magiche, ci restano immagini fotografiche della

Maga di Genzano, ritratta nella sua casa: il luogo in cui svolgeva le sue consulenze. Immagine che documenta l’indagine condotta in Lucania dal 15 maggio al 4 giugno 1957 dall’etnologo e antropologo Ernesto De Martino (1908-1965) e dalla sua équipe, descritta nel trattato “Sud e Magia”. Fotografia di Ando Gilardi (1921-2012) #andogilardi, fotografo dell’équipe. Italia, 1957.

 

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