Principale Arte, Cultura & Società Cinema & Teatro Chioggia celebra le sue radici: torna il Festival delle Città Identitarie

Chioggia celebra le sue radici: torna il Festival delle Città Identitarie

Le baruffe chiozzotte

Dalle “Baruffe Chiozzotte” di Carlo Goldoni ai carteggi tra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, passando per le gesta dei fratelli Ballarin, simboli del Grande Torino, Chioggia si prepara a tre giorni di cultura e memoria condivisa con l’undicesima edizione del Festival delle Città Identitarie, in programma da venerdì 4 a domenica 6 luglio 2025.

Ideata e diretta da Edoardo Sylos Labini, la rassegna nasce per far emergere il valore identitario dei luoghi e delle personalità che hanno reso grande la provincia italiana. Realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e del Comune di Chioggia, il Festival è stato presentato al Senato dalla senatrice Tilde Minasi, che ha sottolineato l’importanza di iniziative culturali capaci di unire memoria e attualità.

Chioggia, città di acqua, arte e teatro, accoglierà ancora una volta ospiti illustri e un pubblico eterogeneo, tra racconti teatrali, musica e testimonianze legate ai suoi figli più celebri. A prendere forma sul palco saranno le storie di Carlo Goldoni, autore de Le Baruffe Chiozzotte; Eleonora Duse, diva internazionale con origini chioggiotte; Giovanni Dondi dall’Orologio, geniale inventore del primo orologio astronomico; Cristoforo Sabbadino, detto il Moretto, e i leggendari calciatori Aldo e Dino Ballarin, eroi della Nazionale e del Torino di Superga.

Il programma delle tre giornate

Il Chiostro Diocesano farà da cornice alla serata inaugurale di venerdì 4 luglio alle 21:30, aperta dai saluti istituzionali del sindaco Mauro Armelao. A guidare il pubblico in un percorso di riscoperta della storia e dell’identità cittadina sarà Edoardo Sylos Labini, affiancato da Debora Caprioglio, dal maestro Sergio Colicchio e dal cantante Daniele Stefani. Ospiti della serata saranno la direttrice del Museo Ballarin, Nicoletta Perini, e il dott. Angelo Frascati, testimone del valore sportivo e umano dei fratelli Ballarin. Durante l’evento sarà inoltre assegnato il Premio Artisti 2025 all’artista mestrina Sara Medea, a cura della Fondazione Effetto Arte.

Sabato 5 luglio, sempre alle 21:30 nel Chiostro del Museo Diocesano, andrà in scena “Io Duse, Tu D’Annunzio”, uno spettacolo ispirato agli intensi carteggi tra la Duse e il poeta-soldato, che svela il lato più intimo e fragile di due icone dell’arte italiana. Accanto a Sylos Labini e Vanessa Gravina, protagonista della scena teatrale e televisiva italiana, ci saranno le musiche dal vivo del maestro Sergio Colicchio. A introdurre lo spettacolo, il regista Alvaro Gradella, autore della drammaturgia e del taglio registico.

Il gran finale è previsto domenica 6 luglio alle 19:30, in uno dei luoghi simbolo della Chioggia goldoniana: le Fondamenta del Canal Vena, lato Palazzo Goldoni. A rendere omaggio al padre della commedia moderna sarà la Compagnia del Piccolo Teatro Città di Chioggia, che nel 2025 festeggia ottant’anni di attività, portando in scena – tra i ponti e le calli della città – una performance legata a Le baruffe chiozzotte, pietra miliare del teatro italiano. A condurre la serata, ancora una volta, sarà Edoardo Sylos Labini.

Un festival che dà voce all’identità

Il Festival delle Città Identitarie si conferma anche quest’anno un’iniziativa capace di unire cultura e promozione territoriale, con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione le ricchezze spesso dimenticate delle piccole realtà italiane. “Se oggi il concetto di identità è presente nel dibattito pubblico è anche grazie al lavoro che portiamo avanti dal 2018”, ha dichiarato Sylos Labini. “Le città non sono solo luoghi, ma narrazioni, e Chioggia ha molto da raccontare”.

Una visione condivisa anche dal sindaco Armelao, che definisce il Festival “una vetrina per la storia e le potenzialità di un territorio che ha molto da offrire e che merita di essere valorizzato a livello nazionale”. Tra teatro, musica e testimonianze vive del passato, Chioggia si prepara così a diventare, ancora una volta, il cuore pulsante di un racconto identitario che parla all’Italia intera.

Chioggia

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