
A Crispiano, nell’esclusiva cornice di Masseria Triglie, un dialogo tra ingegneria ambientale e consulenza patrimoniale: quando la sostenibilità unisce competenze e territorio.
Un patrimonio non si misura soltanto in termini economici, ma si costruisce e si protegge anche salvaguardando risorse essenziali come l’acqua e la terra.
È questo il messaggio emerso dal talk “Acqua, Terra, Valore: dialoghi tra natura e finanza”, un confronto inedito tra il mondo della tutela ambientale e quello della consulenza patrimoniale, organizzato dal private banker Giancarlo Argese, consulente Finanziario ESG e professionista nella gestione del valore sostenibile, nella splendida cornice di Masseria Triglie.
Accanto a lui, l’esperienza sul campo di Giacinto Cosimo Gentile -ingegnere ambientale e speleologo – in rappresentanza del Gruppo Speleo Statte, realtà che da anni esplora e valorizza il territorio nascosto, tra cavità, sorgenti sotterranee e infrastrutture idriche di antica memoria.
L’incontro è stato aperto da Angelo Valenzano, Regional Manager, che ha evidenziato tre pilastri imprescindibili per chi guarda al futuro con responsabilità: competenza, relazioni e radicamento nel territorio.
Il dibattito è partito dall’esempio dell’acquedotto del Triglio, straordinaria opera di ingegneria idraulica risalente all’epoca romana, che racconta ancora oggi l’importanza della gestione e del trasporto dell’acqua. «Questo acquedotto – ha spiegato l’ing. Gentile – ci ricorda quanto l’acqua sia sempre stata al centro della vita sociale, economica e tecnica di un territorio. La sua tutela è una responsabilità che attraversa i secoli».
Un’eredità che si riflette anche nella gestione moderna del valore, come ha sottolineato Argese: «Se già allora l’acqua era vista come un bene strategico da proteggere, oggi dobbiamo tradurre quella stessa visione a lungo termine nella cura del patrimonio, inteso non solo come ricchezza economica, ma come equilibrio tra ambiente e investimenti».
Il cambiamento climatico impone nuove sfide tecniche nella progettazione delle infrastrutture idriche. «Servono soluzioni innovative per garantire approvvigionamento e resilienza» ha dichiarato Gentile «anche considerando l’impatto sulla qualità del suolo e sugli ecosistemi».
Ma la sostenibilità non si costruisce solo con competenze tecniche: «La finanza deve essere pronta a sostenere progetti sostenibili» ha aggiunto Argese «utilizzando strumenti concreti come gli investimenti ESG e promuovendo approcci che valorizzino chi sceglie di proteggere le risorse naturali».
Nel corso del talk è emersa con forza la necessità di gestire l’acqua come risorsa finita e strategica. «Ridurre gli sprechi e utilizzare in modo razionale le risorse idriche è ormai una priorità globale», ha ricordato l’ingegnere, evidenziando come anche la qualità del suolo sia strettamente legata al ciclo dell’acqua.
Dal punto di vista degli investimenti, Argese ha sottolineato: «Il rischio idrico incide sempre più nelle valutazioni finanziarie. Chi investe può e deve contribuire a una gestione più responsabile delle risorse, scegliendo soluzioni che premiano la tutela del territorio».
Un passaggio significativo è stato dedicato al valore sociale della speleologia, disciplina che consente di conoscere e proteggere il territorio nascosto: cavità, falde sotterranee, sorgenti. «Attraverso l’esplorazione e la ricerca scientifica – ha spiegato Gentile – promuoviamo cultura ambientale e consapevolezza, elementi fondamentali per la salvaguardia delle risorse naturali».
Un percorso che si intreccia con il ruolo sociale della consulenza patrimoniale, come ha concluso Argese: «Sostenibilità significa visione, responsabilità, costruzione di valore nel tempo. Non riguarda solo gli strumenti finanziari, ma il contributo che ciascuno di noi può dare al territorio, alla comunità, al futuro».
Un dialogo tra natura e finanza che, partendo dall’acqua e dalla terra, ha offerto spunti concreti su come costruire valore in modo sostenibile, integrando competenze, innovazione e rispetto per l’ambiente.