
ORIA – Un appuntamento culturale di rara intensità si è tenuto nella splendida cornice del Parco Montalbano, situato all’interno del cortile del maestoso Castello Svevo-Normanno di Oria. La serata, dedicata alla presentazione del volume “Le Bisbee” del prof. Fernando Sammarco, ha rappresentato un vero e proprio viaggio nel tempo, tra memoria rurale, mito, musica e orgoglio identitario.
Un luogo carico di simboli ha fatto da sfondo all’incontro: il castello di Oria, voluto da Federico II nel XIII secolo, sorge infatti su un sito che fu abitato fin dall’epoca dei Messapi, popolo autoctono che ha lasciato profonde tracce nella cultura del Salento. La scelta della location non è stata casuale, ma un omaggio al legame profondo tra territorio, storia e tradizione.
Il libro: “Le Bisbee”, molto più di una festa
Protagonista indiscusso della serata è stato il libro “Le Bisbee”, un’opera che ha saputo suscitare emozione e riflessione. Il termine “bisbee”, spiega l’autore, non indica semplicemente un momento di festa popolare, come oggi si tende a credere. Deriva invece dalla parola che, nel lessico contadino salentino, identifica i rametti della vite potata, lo “stralcio”, ciò che si rimuove affinché la pianta possa rinascere e fruttificare.
Il prof. Fernando Sammarco, antropologo culturale e profondo conoscitore delle tradizioni agricole del Sud, ha illustrato come da questo gesto tecnico sia nato un rito collettivo, che univa lavoro, convivialità e spiritualità contadina. La “bisbea” non era solo potatura, ma festa del rinnovamento, vissuta nei campi, tra canti, piatti semplici condivisi, vino dell’ultima vendemmia e narrazioni tramandate oralmente.
Il volume si presenta come un’opera etnografica ricchissima, con fotografie d’epoca, interviste a contadini e viticoltori, ricette tradizionali e testi di canti popolari. Un vero e proprio archivio della memoria contadina, curato con rigore e amore per la propria terra.
L’intervento dell’assessore Imma Torchianni
La serata è stata aperta dall’intervento dell’assessore alla cultura del Comune di Oria, Imma Torchianni, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione delle radici locali, soprattutto tra le giovani generazioni.“Oria è terra di vigne, di cantine, di saperi tramandati nel tempo. La cultura del vino qui non è solo economia: è identità, è storia. Attraverso libri come ‘Le Bisbee’ possiamo restituire dignità al lavoro agricolo e alla memoria collettiva”, ha affermato l’assessore, ringraziando organizzatori, autori e partecipanti per la riuscita dell’iniziativa.
I Messapi e lo spirito della resistenza: la lezione del prof. Benvenuti
Il prof. Giovanni Benvenuti, esperto di culture preromane e socio della Società di Storia Patria di Oria, ha tenuto un appassionato intervento sulle radici storiche messapiche del territorio.
Con il supporto di fonti antiche e studi archeologici, Benvenuti ha ricostruito le vicende di uno dei più significativi conflitti dell’epoca pre-romana: la guerra del V secolo a.C. tra i Messapi e gli Spartani di Taranto, supportati da altre città magnogreche. Un episodio che rivelò l’identità combattiva e fiera dei popoli autoctoni.“Queste terre non sono mai state periferiche. Sono sempre state crocevia di incontri, scontri, resistenze. La storia dei Messapi è storia di orgoglio e indipendenza”, ha dichiarato.
Il professore ha inoltre espresso stima per il lavoro del prof. Sammarco, riconoscendone l’importanza scientifica e sociale.
Le origini di Oria: mito, storia e memoria
Altro momento clou della serata è stato l’intervento del prof. Antonio Corrado, presidente della Sezione di Storia Patria di Oria. Con la competenza e la passione che lo contraddistinguono, Corrado ha guidato il pubblico in un affascinante excursus sulle origini della città.
Secondo la leggenda, Oria fu fondata da navigatori cretesi, naufragati lungo le coste salentine e affascinati dalla posizione strategica della collina su cui oggi sorge il centro storico. Da qui la città si sviluppò come centro messapico, poi romano, bizantino e infine medievale.“Oria non è solo un punto sulla mappa: è un mosaico vivente di storie, civiltà e memorie. Ogni pietra racconta”, ha detto Corrado.
Emozioni musicali: Antonio Bruno tra Sinatra e Cristicchi
A impreziosire la serata, la performance musicale dell’artista salentino Antonio Bruno, che ha saputo emozionare il pubblico con interpretazioni intense di brani di Frank Sinatra e Simone Cristicchi, creando un ponte tra generazioni e sensibilità, tra passato e presente.
Brindisi finale: protagonisti i sapori della Cantina Produttori di Manduria
Non poteva mancare un momento conviviale, che ha riunito tutti i partecipanti intorno ai vini della Cantina Produttori di Manduria, orgoglio del territorio e simbolo della cultura enologica pugliese. Tra i calici di Primitivo e racconti, si è suggellata una serata di comunità e passione per la propria terra.
Una serata anche in diretta: la cultura va in streaming
L’evento è stato trasmesso in diretta sui canali Facebook e YouTube grazie alla collaborazione con Radio OK. La regia tecnica, curata da Davide Tommasi, ha permesso una fruizione digitale di qualità, estendendo la portata dell’iniziativa a un pubblico ben oltre i confini del castello.
Una memoria che vive nel presente
“Le Bisbee” non è solo un libro: è un atto d’amore per la cultura contadina, una chiamata alla responsabilità collettiva nella salvaguardia delle proprie origini. L’evento ha dimostrato che c’è ancora sete di radici, di racconti veri, di storie che parlano alla terra e al cuore.