
Un primo atto politico della giunta Bitetti è la risposta univoca del sindaco che dichiara irricevibile l’accordo di programma su Ex Ilva, di cui il comune è sottoscrittore, del ministro Urso. Bisogna dire che comunque si tratta di un nuovo testo che include le forze locali, perchè una precedente ipotesi parlava di ‘esigenza nazionale’.
Di seguito una nota di Europa Verde/Alleanza Verdi e Sinistra
Compatti a difesa del futuro di Taranto, Europa Verde/AVS unisce la coalizione sul No all’Accordo di Programma di Urso.
Compatti a difesa del futuro di Taranto. Siamo lieti d’essere riusciti oggi a tenere unita tutta la coalizione a sostegno di Bitetti: barra dritta respingendo i ricatti del governo ed esprimendo assieme il No all’accordo di programma proposto dal Governo Meloni.
E’ inaccettabile una nave rigassificatrice in Mar Grande, e ancora l’area a caldo attiva (si fa per dire) per i prossimi 14 anni.
L’Accordo di Programma della destra al governo è prodromico solo ad altri 14 anni di carbone, malattie, morte e disoccupazione.
Siamo stati chiari nelle due riunioni avvenute oggi, stamattina in regione con Rosa D’Amato e Mino Di Lernia e oggi pomeriggio con Antonio Lenti, Luigi Boccuni, Giovanni Carbotti, Gregorio Mariggiò e l’intera maggioranza di Piero Bitetti.
Non caschiamo nella favola industriale del Ministro Urso, una favola perché non vi è un piano industriale e finanziario, non vi è il nome del soggetto attuatore e investitore. In sostanza chi è l’acquirente e quanto investirebbe? Di sicuro si prevede una nave rigassificatrice in Mar Grande con gas azero.
Serve una visione realistica che parta dal fermo dell’area caldo, la fonte inquinante principe dello stabilimento. Nessun impianto a Taranto può essere accettato senza una Valutazione di Impatto Sanitario ex ante.
L’unico Accordo di Programma possibile, fattuale e con una visione reale di sviluppo prospero e duraturo è quello che vede Stato, regione, provincia, comuni, sindacati, associazioni di categoria e ordini che programmino e attuino un progetto di riqualificazione dell’intera area industriale.
Sono obiettivi imprescindibili la tutela della salute e dell’ambiente, la salvaguardia dei lavoratori con un piano di prepensionamento basato sul danno dell’amianto e di altre sostanze contaminanti e incentivi all’esodo e non solo sulla CIGS e avviare concretamente la transizione ecologica dell’intera provincia jonica.
Abbiamo portato nelle istituzioni l’appello delle oltre settanta associazioni a rifiutare la firma sull’accordo di programma.