
A fine maggio, una delegazione del Dipartimento di Stato americano ha incontrato rappresentanti del Rassemblement National (RN), ma il partito guidato da Marine Le Pen ha respinto l’offerta di un appoggio pubblico da parte di Washington. Lo rivelano due fonti a conoscenza diretta dei fatti. L’incontro è avvenuto pochi mesi dopo la decisione di un tribunale francese che ha escluso Le Pen dalla possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027, in seguito a una condanna per appropriazione indebita di fondi europei. Prima della sentenza, Le Pen era considerata la principale favorita nella corsa all’Eliseo.
Il partito di Le Pen rifiuta l’offerta di sostegno politico dagli Stati Uniti
Il presidente statunitense Donald Trump e altri esponenti della destra globale si sono schierati apertamente con Le Pen, denunciando l’uso politico della giustizia – il cosiddetto lawfare – per ostacolare i candidati sgraditi all’establishment. Ma il Rassemblement National ha preferito tenere le distanze. La delegazione statunitense, guidata da Samuel Samson, funzionario del Bureau per la Democrazia, i Diritti Umani e il Lavoro (DRL), ha incontrato funzionari del RN a Parigi. Né Le Pen né il presidente del partito Jordan Bardella erano presenti. Secondo una delle fonti, l’obiettivo era valutare un possibile endorsement ufficiale da parte dell’amministrazione Trump a favore di Le Pen. Ma l’offerta è stata declinata: i dirigenti del RN temevano che un sostegno esplicito da parte di Washington potesse risultare controproducente sul piano elettorale. “Hanno spiegato che Bardella ha comunque buone chance di vincere, anche senza Le Pen in campo,” ha riferito la stessa fonte. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato ha confermato l’incontro, ma ha respinto l’interpretazione secondo cui ci sia stato un rifiuto. “Il RN ha semplicemente ribadito di voler agire nel proprio interesse, come forza politica autonoma,” ha dichiarato, sottolineando che i colloqui sono stati “positivi e aperti”. Il riserbo del partito di estrema destra francese evidenzia la complessità dei rapporti tra i movimenti sovranisti europei e l’amministrazione Trump. “Non è nostra consuetudine ricevere il sostegno di governi stranieri,” ha dichiarato una fonte vicina a Le Pen. L’incontro con il RN non era stato reso noto fino a oggi. In un post pubblicato a inizio giugno sulla piattaforma X, la DRL ha confermato che i suoi esponenti avevano incontrato partiti e funzionari francesi per “riaffermare l’impegno comune per la libertà di espressione e la democrazia”. Nel messaggio si esprimeva preoccupazione per l’uso del diritto come strumento di censura politica in Europa. In Francia, tuttavia, la decisione giudiziaria contro Le Pen non ha suscitato proteste di massa. I sondaggi mostrano che la maggioranza dei cittadini considera legittimo il verdetto. Il Rassemblement National non ha rilasciato commenti ufficiali sull’incontro con la delegazione americana.