
In Italia, negli anni, sono nati uno dopo l’altro diversi borghi che sono stati denominati “Paese della Poesia”. Devo dire che tutti loro hanno, in effetti, una peculiare bellezza e profonda ragione per essere considerati tali e auspico che sempre più paesini, o cittadine, o magari città, possano costituirsi in questo modo così alto e simbolico, adottando una denominazione che sottende una precisa dichiarazione d’intenti.
Per come la vedo io, però, il più autorevole “Paese della Poesia” in Italia si trova a Salento Cilento. Nato nel 2018, un anno dopo l’ideazione del Premio Internazionale Cilento Poesia (allora ancora riconoscimento artistico nazionale), questo borgo presenta un’antologia a cielo aperto di versi inediti dedicati al territorio da parte dei maggiori poeti nazionali e internazionali che negli anni sono stati premiati, e che con le loro mani hanno affisso le maioliche di fine ceramica di Vietri, con i testi trascritti, nella mitica notte di San Lorenzo, il dieci agosto.
Salento, tra l’altro, fa parte del Triangolo Culturale del Cilento Antico (MicroTriangolo) e della Piramide Culturale del Cilento, Cilento che a sua volta rappresenta l’epicentro dell’Empatismo: movimento letterario, artistico, filosofico e culturale sviluppatosi prima in Italia e poi all’estero a partire dal 2020.
Un villaggio, Salento, che definirei meraviglioso e selvaggio, fatto di poesia pura, ma anche di tante contraddizioni che ne limitano lo sviluppo per come sarebbe possibile e auspicabile. Un territorio rigoglioso e aspro così come lo è in fondo tutto il Cilento… e che forse proprio per questo si erge in un modo davvero unico da qualsiasi angolazione lo si osservi.
Salento “Paese della Poesia” è tra l’altro riconosciuto tale dal Ministero della Cultura al pari del Premio Internazionale Cilento Poesia, finanziato dallo stesso Ministero nelle ultime tre edizioni.
