
Non si spegne la protesta degli agricoltori pugliesi afflitti dalla imposizione del famigerato contributo esattoriale di € 630 senza ricevere alcun beneficio concreto.
È inaccettabile che chi lavora la terra venga gravato da tasse inique, senza ricevere nulla in cambio.
Il tributo, protestano i soci del Consorzio, è un’imposizione ingiusta, poiché priva di effetti di concreta utilità sul territorio, è un balzello ingiustificato, occorre invece un’azione straordinaria per rimediare alle numerose inefficienze ed alla grave crisi idrica che colpisce il nostro territorio.
È stato questo il tema intorno al quale è ruotato il dibattito organizzato nella serata di venerdì da una rete di movimenti agricoli presso l’auditorium della Chiesa San Nicola di Palagiano, che ha visto atteso ospite Fabiano Amati, assessore al Bilancio della Regione Puglia.
Fabiano Amati che in tale occasione ha proposto addirittura la soppressione del Consorzio di Bonifica, non è stato dello stesso parere in Consiglio Regionale, in quanto, unitamentealla Presidente Loredana Capone, ha inteso eludere il tema spinoso del Consorzio di Bonifica Sud Puglia, ritenendo la Regione Puglia completamente incompetente nell’ assumere qualsiasi iniziativa in tema di tributi consortili.
Di diverso parere le associazioni di categoria che lamentano la totale inefficienza del Consorzio in quanto sostengono che i fondi raccolti, insieme ai finanziamenti regionali, dovrebbero servire alla manutenzione dei canali e alla prevenzione del rischio idrogeologico, viceversa , ben quattordici milioni di euro vengono spesi annualmente per tenere in piedi l’ennesimo Ente inutile, ulteriore carrozzone pubblico utile solo a sprecare fondi, tanto che le infrastrutture idrauliche versano in condizioni critiche, con argini invasi da erbacce e detriti, mentre si chiede agli agricoltori di continuare a pagare per servizi inesistenti, a fronte di contributi sempre più onerosi, alla faccia dei canali di scolo e delle opere di bonifica in totale stato di abbandono.
Purtroppo, l’art.860 c.c. dispone che, i proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a contribuire nella spesa necessaria per l’esecuzione la manutenzione e l’esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica, ma perché pagare se le infrastrutture idrauliche versano in condizioni critiche, con argini ostruiti da rifiuti di ogni genere ? Gli agricoltori ripetono che sono oramai stanchi di continuare a pagare per servizi inesistenti. La frustrazione è alle stelle e gli operatori agricoli ora non sanno più a chi rivolgersi. La Confagricoltura Puglia denuncia peraltro, per mezzo di Luca Lazzaro, Presidente di Confagricoltura Puglia,che “Senza un intervento diretto del Consiglio regionale” –– “ la costituzione del Consorzio Unico Centro Sud Puglia ,non può rappresentare la svolta sperata, rendendo necessario un nuovo piano di classifica che eviti di scaricare esclusivamente sulle aziende agricole i costi della manutenzione ordinaria. Non si può continuare a chiedere agli agricoltori di finanziare un sistema inefficiente – conclude Lazzàro –.” I fondi raccolti, insieme ai finanziamenti regionali, dovrebbero servire quantomeno alla manutenzione dei canali e alla prevenzione del rischio idrogeologico.
Il 19 dicembre 2023 la Corte di Cassazione ha sancito un principio che Confagricoltura Puglia sostiene da tempo: il contributo ai consorzi di bonifica è dovuto solo se i proprietari di immobili all’interno del perimetro consortile traggono un vantaggio diretto e specifico dalle opere eseguite. Non è sufficiente un beneficio generico o indiretto derivante dall’inclusione nel territorio consortile. Questa sentenza mette in luce l’iniquità di un sistema che per anni ha imposto tributi agli agricoltori senza offrire alcun riscontro effettivo.
Intanto prosegue la raccolta di firme avviata dal Comitato Promotore “ VOCE COMUNE “ Presieduto dalla Senatrice Adriana Poli Bortone , sindaco di Lecce con l’efficace supporto della vicepresidente Luana Nutricato,per la Proposta di Legge di iniziativa Popolare con la quale si intende sanare efficacemente le controversie relative ai contributi di bonifica, consentendo un’efficace difesa dei cittadini consorziati (art. 24 della Costituzione)
Il movimento IO SUD , tra i proponenti e firmatari della proposta di Legge di iniziativa popolare aderente al Comitato “ Voce Comune” ha di recente , con una nota ufficiale inviata alla Presidente del Consiglio Regionale, Loredana Capone, ed a tutti i capigruppo dei partiti presenti in Consiglio , ha chiesto “di rivedere il parere di inammissibilità di discussione dell’argomento in questione, al fine di riproporlo in aula e consentire l’espressione del parere da parte del Consiglio Regionale e consentire il voto a tutti i Consiglieri”. La Regione deve assumersi le proprie responsabilità e garantire servizi adeguati, restituendo dignità e fiducia a chi sostiene l’economia agricola del territorio”.