Principale Cronaca Calimera e Martano emergenza psichiatrica la comunità chiede aiuto

Calimera e Martano emergenza psichiatrica la comunità chiede aiuto

Tra paura e disagi, cresce la richiesta di interventi strutturati per la gestione dei pazienti psichiatrici nel Leccese.

Negli ultimi tempi, in alcuni paesi del leccese come Calimera e Martano, si sta vivendo una situazione difficile e preoccupante. Un uomo di origini senegalesi, seguito dal Centro di Salute Mentale di Lecce, sta creando disagio e paura tra i residenti. Questa persona, affetta da problemi psichiatrici, si muove in libertà ma con comportamenti che spesso risultano pericolosi per sé e per gli altri.

Negli ultimi giorni sono circolati video che mostrano scene preoccupanti: l’uomo si è fatto riprendere mentre faceva il bagno vestito in uno stagno di Calimera, con l’acqua sporca e verdastra. In un altro video, invece, l’uomo lancia grosse pietre contro i passanti, creando allarme tra chi si trovava nei paraggi. La situazione è tesa e in molti hanno paura di uscire, specialmente nelle ore serali.

Il sindaco di Martano, Fabio Tarantino, racconta la complessità del caso: “È un paziente psichiatrico, ma anche un uomo che ha avuto diversi problemi con la legge. È stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e anche ai domiciliari, ma nulla è bastato a contenere la sua situazione. Vive in condizioni precarie e la sua instabilità genera timore tra i cittadini.”

Una giovane residente di Calimera conferma: “Ha danneggiato proprietà pubbliche e private, ha imbrattato muri di chiese e molestato alcune persone. La gente ha paura, specialmente le donne che temono di uscire da sole.”

Il coordinatore provinciale di Puglia Popolare, Luigi Mazzei, evidenzia un problema più ampio: “Il rischio che qualcuno tenti di farsi giustizia da solo è alto, se non si trova una soluzione definitiva. Non si può lasciare questa persona in libertà senza un supporto adeguato, perché diventa un pericolo pubblico.”

Il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, ha annunciato che l’uomo è stato allontanato dal paese dai carabinieri e spera che venga trovata una struttura adeguata per il suo ricovero e cura: “Serve una risposta definitiva, che tuteli sia la persona che la comunità.”

Questa vicenda sottolinea una falla nel sistema di gestione della salute mentale, che troppo spesso interviene solo quando le situazioni sono ormai fuori controllo. La mancanza di strutture adeguate e di un supporto continuo rende difficile garantire la sicurezza e il benessere sia dei pazienti che della comunità.

La speranza è che questo caso possa accendere i riflettori su un problema troppo spesso ignorato e spingere le istituzioni a investire in servizi di assistenza più efficaci e umani.

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