
Scorrano, 12 giugno 2025 – La sanità torna al centro del dibattito pubblico nel Salento, con un incontro importante e partecipato tra il Comitato Territoriale Spontaneo e i vertici sanitari del Presidio Ospedaliero di Scorrano. Un momento di confronto richiesto dai cittadini, stanchi di promesse e intenzionati a chiedere risposte chiare e concrete sui servizi ospedalieri e territoriali, da troppo tempo in sofferenza.
All’incontro hanno partecipato i Direttori delle Unità Operative del Presidio Ospedaliero, insieme al Direttore Medico del Presidio, per affrontare direttamente le criticità segnalate dall’utenza dei tre Distretti Socio Sanitari di Maglie, Martano e Poggiardo, territori che da sempre fanno riferimento proprio a Scorrano per l’assistenza ospedaliera.
Un confronto aperto e costruttivo
L’incontro si è svolto in un clima di confronto aperto e trasparente fra gli intervenuti ma, soprattutto, costruttivo nell’interesse della comunità.
Il Comitato, rappresentando le voci di migliaia di cittadini, ha subito messo in evidenza quello che ormai da tempo è un problema insostenibile: la carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario. Un’emergenza quotidiana che compromette la qualità delle cure, i tempi di risposta e l’organizzazione di tutto il sistema sanitario locale.
Accanto a questa emergenza, è stato ribadito l’appello per l’adeguamento dell’offerta tecnologica e strumentale, elemento imprescindibile per un presidio ospedaliero classificato di I° livello. Senza un aggiornamento serio delle apparecchiature e delle infrastrutture, anche il lavoro del personale sanitario rischia di essere vanificato.
Le richieste sono precise: sostituzione della TAC ormai obsoleta, attivazione di una Risonanza Magnetica (RMN) per evitare ai pazienti continui viaggi verso altre strutture, riattivazione del servizio di Emodinamica Cardiologica, ristrutturazione della Radiologia e adeguamento del reparto di Emodialisi.
Ospedale da completare, sicurezza da garantire
Non meno importanti sono le carenze strutturali. Il Comitato ha chiesto il completamento dei lavori nelle Sale Operatorie, inclusa la realizzazione di una sala dedicata alla Ginecologia, il potenziamento dell’Ortopedia con l’acquisto di un Artroscopio, e un adeguamento del reparto di Oncologia, dove attualmente non sono sufficienti nemmeno le poltrone per i pazienti in trattamento.
Altro tema sentito è quello della sicurezza e dell’organizzazione: la richiesta è di rendere più compatibile e integrato il sistema di accettazione sanitaria con i percorsi diagnostici e terapeutici. Al Pronto Soccorso si chiede sorveglianza attiva per prevenire episodi di aggressione agli operatori, e potenziamento del personale amministrativo del CUP e del sistema OPENLIS, che deve diventare davvero funzionale e al servizio dei cittadini.
Manutenzione carente e degrado strutturale
Nel corso del confronto, il Comitato ha anche denunciato lo stato di manutenzione carente del presidio ospedaliero, che evidenzia la mancanza di una programmazione seria degli interventi. Facciate rovinate e non rifatte, impianti di climatizzazione non funzionanti, ascensori fermi, tra cui quello della “scala A”, utilizzato anche dai visitatori. Il Pronto Soccorso stesso necessita di ripresa urgente dei lavori, abbandonati da troppo tempo.
Risorse economiche e trasparenza
Uno dei passaggi più importanti dell’incontro è stato quello dedicato alle risorse economiche. Il Comitato ha chiesto chiarezza sulla gestione e sull’allocazione dei fondi, ricordando come negli ultimi 10 anni siano stati stanziati milioni di euro per i presidi ospedalieri di Gallipoli e Scorrano, provenienti sia da fondi aziendali che da fondi nazionali ed europei.
Il riferimento è al programma triennale 2023/2025 dei lavori pubblici, di cui è stato chiesto un aggiornamento dettagliato, insieme a chiarimenti sul nuovo programma 2024/2026, che risulta ancora in fase di definizione. I cittadini vogliono sapere dove sono finiti i finanziamenti e quali opere sono state effettivamente realizzate.
Un appello per la sanità del territorio
Non si è parlato solo di ospedale, però. Il Comitato ha sollevato anche un problema di fondo che riguarda tutto il sistema sanitario locale: la mancanza di strutture territoriali di supporto alle dimissioni ospedaliere e all’assistenza domiciliare, indispensabili per garantire una continuità assistenziale vera. Un settore, questo, che viene definito “poco o per niente evidente allo stato attuale”, nonostante le ripetute promesse.
“Difendere la sanità pubblica significa garantire dignità e diritti ai cittadini. È una battaglia di civiltà che riguarda tutti”, ha dichiarato Giovanni Giangreco, presidente del Comitato Territoriale Spontaneo.
Ora i cittadini aspettano risposte. Il prossimo passo sarà l’incontro con la Direzione Generale della ASL di Lecce, già sollecitato dal Comitato, per avere certezze e impegni concreti.
Perché la sanità pubblica non può restare una promessa, ma deve tornare ad essere un diritto garantito per tutti.