Principale Arte, Cultura & Società Poesia Contemporanea: la lezione dei Poeti Empatici Italiani agli “artisti” prepotenti

Poesia Contemporanea: la lezione dei Poeti Empatici Italiani agli “artisti” prepotenti

Credo di poter dire, senza timore alcuno di essere smentito, che con la pubblicazione dell’antologia dei Poeti Empatici Italiani abbiamo portato un po’ d’ordine nel mondo della poesia italiana contemporanea.

Il testo, infatti, raccoglie molti dei maggiori esponenti del verso che hanno caratterizzato il Novecento e il Nuovo Millennio. La novità di questa antologia consiste in particolar modo nel fatto che gli autori accorpati avevano già in precedenza formalmente aderito al Movimento Empatico (l’Empatismo) nato ufficialmente nel 2020, basato sul “Nuovo Manifesto sulle Arti” (Lerro e Pelliccia 2019) definito tale dal filosofo Remo Bodei. Non si tratta, dunque, dell’ennesima antologia nella quale il curatore impone il suo gusto personale, che in Italia coincide troppo spesso con i testi di “amici” da promuovere per uno scambio tanto patetico quanto inutile.

C’è da dire, inoltre, che sembrava praticamente impossibile dare vita ad un nuovo rilevante Movimento nel XXI Secolo, dato l’individualismo estremo e la distrazione esasperata determinata dalla tecnologia, ed invece credo che abbiamo sviluppato uno dei maggiori movimenti programmatici di sempre, il quale ha una matrice forte nell’etica dei sentimenti e un epicentro territoriale creato con sacrificio e visione (si veda la Piramide Culturale del Cilento).

Fuori da questi parametri individuo quasi esclusivamente “Arte” prepotente: poeti (e artisti in genere) che sono apparentemente forti solo grazie alle loro posizioni accademiche ed editoriali e che non esitano a saccheggiare il prossimo poiché la loro vena creativa è davvero abbastanza inconsistente sebbene il loro ego è ovviamente smisurato. 

L’Empatismo rappresenta pertanto un barlume di luce pura nel tenebroso microcosmo della Poesia e dell’Arte tout court che oggigiorno viene in qualche modo profusa e che spesso tende a negare il bello per imporre un’Arte francamente brutta e narcisistica che in “verità” Arte non sembra essere affatto…

Credo che nessuno dei maggiori poeti viventi sia rimasto fuori da questo testo.

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