
Progetti impianti eolici e fotovoltaici: dall’economia “green” al “green washing” il passo è breve.
Tra le undici domande presentate al Ministero dell’Ambiente, due riguardano la ricerca di idrocarburi nello Ionio.
Ad ogni notizia di progetti presentati presso il Ministero dell’Ambiente, come ecologisti di Europa Verde – Verdi/AVS, ci troviamo ad affrontare l’annoso problema dell’adeguata pubblicità e trasparenza da parte di tutte le Istituzioni.
Questa volta ci riferiamo ai progetti presentati al Ministro dell’Ambiente, e presenti sul portale “valutazione e autorizzazioni ambientali”, per la costruzione di diversi parchi eolici e fotovoltaici, e richieste per la ricerca di idrocarburi nel mare, insistenti sul territorio di Manduria e paesi limitrofi.
Ed anche questa volta ci troviamo di fronte a situazioni progettuali apparentemente ecologiste ma, come accade da sempre nel nostro Paese, da operazioni green cadiamo nel pessimo “green washing”.
Nel suddetto portale del Ministro dell’Ambiente, sono pubblicate ben 11 domande per progetti di vario tipo: 4 per impianti fotovoltaici, 5 domande per impianti eolici e 2 per la ricerca di idrocarburi, di cui uno con l’ausilio dei famigerati airgun.
I progetti per impianti eolici e fotovoltaici interessano i territori delle terre del vino primitivo e prevedono l’espianto di vigneti che provocheranno disagi e danni economici agli operatori del comparto vitivinicolo. Siamo da sempre favorevoli alla produzione di energia elettrica con l’utilizzo di strumenti rinnovabili, per salvare il nostro pianeta non ci sono altre alternative, ma gli operatori del settore hanno l’obbligo di elaborare progetti con il giusto spirito ecologista e senza intaccare l’economia locale.
Magari destinare la locazione degli impianti in terreni incolti o ancor meglio favorendo la produzione democratica dell’energia, aiutando ancor di più, le famiglie ed i cittadini a poter installare gli impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni.
Ed allora ci chiediamo, per una corretta “ecologia della politica”, perché gli amministratori locali tutti, interessati dalle istituzioni nazionali per ottenere i pareri sui progetti, nel momento in cui le richieste giungono negli uffici comunali e prima che scadono i termini per presentare osservazioni, non si adoperano per incontrare e coinvolgere chi opera nel settore agricolo, i cittadini ed i portatori d’interesse?
Come abbiamo già scritto, dall’economia “green” al “green washing” il passo è breve e quindi sono anche giustificati i dubbi sul reale utilizzo dell’energia prodotta ovvero se quest’ultima verrà realmente immessa nella rete del GSE.
Una cosa è certa, noi di Europa Verde – Verdi/AVS, in questa “battaglia” ecologista a difesa della produzione agricola locale, saremo al fianco dei viticoltori che si stanno opponendo ai progetti difendendo i propri territori ed i propri vigneti.
Cercheremo di ostacolare quei progetti ancora non chiusi (compreso i due progetti di ricerca di idrocarburi nel mar Ionio) in ogni sede istituzionale. Chiediamo, infine, per una corretta politica ecologista, all’amministrazione comunale di Manduria (che, pare, abbia dato parere negativo ai progetti) di creare appositi gruppi di lavoro (con operatori del settore, cittadini, portatori d’interesse e giuristi) sia per gli 11 progetti in attesa di approvazione pubblicati sul portale del Ministero dell’Ambiente che per i progetti futuri.
Per Europa Verde-Verdi/AVS
Gregorio Mariggiò, co-portavoce provincia di Taranto
Rosa D’Amato, commissaria regionale – Puglia
Anna Mariggiò, commissaria cittadina – Manduria (TA)