
Vito Cicirelli, una vita tra legalità impegno civile e spirito rotariano
di Tommaso Garofalo
Figura di spicco nel panorama istituzionale e civile del nostro Paese.
Già Commissario Capo della Polizia di Stato, Cicirelli ha dedicato gran parte della sua vita al servizio dello Stato, distinguendosi per integrità, dedizione e profondo senso del dovere.
Il suo impegno gli è valso il prestigioso titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, riconoscimento conferito a personalità che si sono distinte per meriti acquisiti verso la nazione.
Accanto alla sua carriera istituzionale, Vito Cicirelli ha saputo coniugare il servizio alla comunità anche attraverso il volontariato e l’impegno sociale.
Presidente del Rotary Club Altamura Gravina, ha guidato il Club con visione e passione, promuovendo iniziative culturali, solidali e di alto valore etico.
La sua leadership sta lasciando un’impronta tangibile nel territorio, contribuendo al rafforzamento dei valori rotariani di amicizia, servizio e integrità.
In questa intervista, Cicirelli condivide riflessioni sul senso del dovere, sull’importanza delle istituzioni, e sul ruolo del Rotary nella società contemporanea, offrendo spunti di grande attualità e ispirazione per le nuove generazioni.
Vito Cicirelli già Commissario Capo della Polizia di Stato, Cavaliere al Merito della Repubblica, Presidente del Rotary Club di Altamura-Gravina.
Presidente Cicirelli, quali sono stati i principali obiettivi del suo mandato alla guida del Rotary Club Altamura Gravina?
Gli obiettivi che furono indicati nella relazione programmatica di inizio mandato sono stati tutti realizzati. Lo scopo era quello di proiettare il Rotary Club di Altamura-Gravina verso il sociale e per il sociale, coinvolgendo i giovani, le scuole, i meno fortunati ed i bisognosi.
Per questo posso affermare che tutti gli obiettivi sono stati raggiunti.
Quali progetti concreti ha realizzato o avviato per le comunità di Altamura e Gravina durante la sua presidenza?
Penso alle tante iniziative e services che erano in programma e che sono stati realizzati, grazie anche alla sponsorizzazione di alcune aziende locali. Ad esempio, per citarne alcuni, i doni ai bambini del Reparto di Pediatria dell’Ospedale Perinei di Altamura; Donazioni alle mense dei poveri di Altamura e Gravina; l’evento contro la mafia che ha portato ad Altamura la signora Montinaro, vedova di uno degli agenti uccisi nell’attentato di Capaci al Giudice Falcone e i resti della Quarto Savona 15, l’auto su cui viaggiava la scorta; l’installazione di una panchina rossa simbolo contro la violenza di genere, nel centro abitato di Altamura e Gravina in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne; il concerto con le musiche sulla shoah in occasione della giornata contro l’Olocausto; la piantumazione di un ulivo adulto, simbolo di pace, in una piazza di Altamura e Gravina in occasione del mese Rotary Green; il concerto di Marino Bartoletti, per stimolare i giovani allo sport e al vivere sano; questi sono solo alcuni degli eventi, che si sono susseguiti durante quest’anno rotariano e di cui sono molto soddisfatto.
Il motto del Rotary è “Servire al di sopra di ogni interesse personale”. In che modo questo principio ha guidato le attività del Club sotto la sua leadership?
Il Rotary International e i Rotary Club tra cui quello di Altamura-Gravina, sono associazioni che si autofinanziano e quindi mettono le loro risorse a disposizione della collettività e della società, intervenendo laddove ci sono delle deficienze alimentari, sanitarie e umane. Questo si chiama “servizio” e tutto avviene senza altri fini, senza alcun interesse, se non quello di aiutare i meno abbienti fornendo quanto più possibile, il necessario per far sentire loro la vicinanza del Rotary e del prossimo.
C’è un progetto in particolare, tra quelli portati avanti quest’anno, che considera simbolico del legame tra il Club e il territorio?
Sicuramente l’evento contro la mafia realizzato il 16 e 17 gennaio ad Altamura. La presenza della vedova Montinaro e dei resti dell’auto di scorta con sigla radio QS15, in cui morirono tre agenti, è senz’altro l’evento a cui tenevo più di tutti. Sei mesi di preparazione durante i quali è cresciuta la consapevolezza dell’importanza e della portata del progetto, che ha visto non solo tutta la comunità della zona, onorare la QS15, ma soprattutto studenti e alunni delle scuole di ogni livello e grado che hanno potuto capire cosa è la mafia e cosa significa stare dalla parte sbagliata di chi delinque.
Come ha coinvolto i giovani e le scuole dei due comuni nelle iniziative rotariane?
I giovani sono stati coinvolti in tutte le iniziative del mio Club, proprio perché nei progetti e nei programmi vi era il coinvolgimento delle generazioni che rappresenteranno il nostro futuro.
Tra le tante iniziative quella formativa e informativa sulla Polio per i ragazzi delle scuole medie; o gli incontri informativi sul bullismo e cyberbullismo che hanno coinvolto i ragazzi delle medie superiori. I giovani se stimolati sono pieni di grandi potenzialità che possono mettere in campo.
In che misura il Club ha collaborato con le amministrazioni comunali o con altre realtà associative locali per amplificare l’impatto delle sue azioni?
La collaborazione è molto importante se si vogliono raggiungere gli scopi e realizzare gli obiettivi; per questo da subito mi sono attivato, collaborando tra l’altro, con l’Amministrazione comunale di Altamura e Gravina, con l’Antica Tipografia Portoghese di Altamura, con l’Università della terza età “Barnaba” e il Liceo “Iervolino” di Altamura, con il Club Inner Wheel di Altamura, con l’associazione “Autism friendly” di Altamura. In alcune occasioni vi è stata la presentazione da parte degli autori, di diversi libri che hanno spaziato dalla cultura generale, alla natura, alla storia, per arrivare alle nostre radici.
Qual è stata la risposta della cittadinanza di Altamura e Gravina alle iniziative promosse dal Rotary?
La risposta è stata molto positiva; le nostre comunità hanno risposto con partecipazione, condivisione e apprezzamento, dando il giusto valore alle iniziative del nostro Club e patrocinando quasi sempre gli eventi che abbiamo realizzato.
Il Rotary è anche internazionalità e visione globale: ci sono stati progetti con una proiezione oltre il territorio locale?
Sicuramente l’evento contro la mafia ha avuto risonanza nazionale; inoltre diversi eventi in interclub, hanno visto la partecipazione di altri Club della Puglia e della Basilicata: Certo avremmo potuto realizzare anche gemellaggi con altri Club internazionali ma non abbiamo avuto abbastanza tempo per mettere in pratica tale possibilità.
Cosa lascia in eredità al suo successore e quali sfide auspica che il Club continui ad affrontare?
L’eredità che lascio al Presidente che mi succederà é quella di aver dato visibilità al Club e di aver coinvolto il sociale nelle iniziative, portando il nostro Club ad essere riferimento di legalità per i giovani. Mi auguro che si continui su questa strada perché è necessario che il Rotary Club sia non solo portavoce di valori e principi sani ma anche custode di quelli legati alla pace, alla legalità e a prendersi cura dei più bisognosi e del prossimo in generale e che deve trasmettere alle nuove generazioni.
Infine, cosa significa per lei personalmente essere rotariano e servire due comunità ricche di storia e identità come Altamura e Gravina?
Essere rotariano, per me vuol dire innanzi tutto essere dalla parte dei deboli, dimostrando solidarietà e altruismo. Tra i valori del Rotary ci sono moralità e inclusione; perché questi due valori siano la massima espressione di un buon rotariano, occorre che si dia l’esempio concretamente e non lasciarli come mera teoria. Per questo da buon rotariano occorre agire con integrità, diversità, amicizia, servizio e leadership, che sono poi i fondamenti del Rotary. Ma essere un buon rotariano implica anche essere attivamente coinvolti nei progetti di servizio del club, promuovendo lo spirito di squadra e la collaborazione. E tutto ciò, farlo con grande passione e attaccamento.
Tommaso Garofalo