Principale Estero Washington, uccisi due membri dell’ambasciata israeliana

Washington, uccisi due membri dell’ambasciata israeliana

Washington
Foto tratta da Pixabay

Sparatoria nei pressi del Museo ebraico a Washington. Uccisi due membri dell’ambasciata israeliana

E’ di pochi minuti fa la notizia che arriva da Washington e che mette a nudo il dilagante odio nei confronti di Israele. Due membri dell’ambasciata israeliana, un uomo e una donna, sono stati uccisi nella tarda serata di ieri. Feriti anche altri membri dell’ambasciata.

I dettagli

Sono ancora scarsi i dettagli di questa vicenda che  senz’altro avrà delle conseguenze. Le notizie che giungono da Washington sono infatti frammentarie e poco chiare.

Sembra che i due membri dello staff dell’ambasciata siano state vittime di una sparatoria avvenuta all’interno del Museo ebraico.

Secondo quanto riportato da Tal Naim Cohen, portavoce dell’ambasciata israeliana a Washington, i due membri del personale sono stati colpiti “a distanza ravvicinata” mentre partecipavano a un evento ebraico. Nessuna notizia però é stata data sull’identità dell’ettentatore, sulle vittime, né tanto meno sul movente dell’attacco.

Le prime reazioni

Immediata la reazione di Danny Danon, ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite,  che ha definito la sparatoria “un atto depravato di terrorismo antisemita”.

Danneggiare i diplomatici e la comunità ebraica significa oltrepassare una linea rossa“, ha  soggiunto  Danon in un suo post su X.
Poi, dopo essersi dichiarato fiducioso delle autorità statunitensi e certo delle azioni che intraprenderanno contro il responsabile di questo atto criminale, ha affermato” Israele continuerà ad agire con determinazione per proteggere i propri cittadini e rappresentanti, ovunque nel mondo”.
Arrestato il presunto colpevole

Sono scattate le manette intanto per un uomo di circa 30 anni aggiratosi a lungo nei pressi del Museo. Questi, secondo le dichiarazioni date in conferenza stampa da Pamela Smith, capo della Polizia metropolitana di Washington, si sarebbe mosso nervosamente nei pressi del Museo, prima della sparatoria, poi sarebbe entrato all’interno.

Subito fermato dal personale di sicurezza, avrebbe gridato più volte, con le manette ai polsi:” Palestina libera”

Si attendono notizie più dettagliate mentre risulta evidente il  clima di crescente tensione  nei confronti di Israele, probabilmente imputabile alla rigida politica di Netanyahu e alla crisi di Gaza.

 

 

 

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