
Pausa negli States per ritemprarsi, ma anche prendere contatti importanti e ampliare gli orizzonti della sua Associazione, peraltro titolare di uno dei premi letterari nazionali più importanti, impossibile almeno non riportare quanto è avvenuto il 16 maggio scorso nel Teatro Comunale di Nardò: e cioè la cerimonia di conferimento di un prestigioso riconoscimento alla Prof.ssa Cettina Fazio Bonina, l’attiva Presidente di “Porta di Oriente – Libero Sviluppo Mediterraneo” di Bari.
Un premio che le è stato attribuito in virtù della sua pluriennale e costante attività di promozione culturale e artistica che. estendendosi oltre i confini regionali, ha appunto creato – questa la motivazione del conferimento – un ponte culturale anche con l’Emilia Romagna, oltre che con il Veneto e la Sicilia «…e tutte regioni, queste, che unitamente alla Puglia, rappresentano oggi come ieri “porte d’Oriente”, come crocevia di scambi e sincretismi culturali».
La serata ha infatti registrato un significativo incontro tra gli assessori alla cultura a partire da Giulia Puglia che in veste di ospite, per il Comune di Nardò, ha fatto gli onori di casa ad Antonio Franco per Cefalù e Claudia Larini per Camaiore. Alla presenza di un pubblico colto, un intenso momento di scambio di vedute che si è svolto nell’ambito della manifestazione “LA VIA DELL’ARTE 2025” dove è appunto nato anche «questo patto d’amicizia tra tre città unite dalla loro storia e bellezza».
L’evento è stato inoltre l’occasione per presentare in Puglia l’ottavo volume de “L’ARTE IN CUCINA”, collana edita da CAIRO PUBLISHING (editoriale Giorgio Mondadori), con illustrazioni a cura di Domenico Monteforte. Ulteriori riconoscimenti in ambito enogastronomico, nell’ambito della manifestazione iTEG – turismo enogastronomico, attualmente in corso a Nardò sotto la curatela della sua infaticabile presidente Paola Puzzovio, una serata riuscita sotto ogni profilo che è pure premessa per altri significativi traguardi anche in nome di questa nuova sinergia. Con un ad maiora, dunque, per ora è tutto.
Enrico Tedeschi