
Domenica 18 maggio si sono svolte le elezioni politiche in Romania, Portogallo e Polonia, tutti stati dell’Unione europea.
In Romania si è trattato di un ballottaggio fra due contendenti. Un po’ a sorpresa ha vinto il candidato che era arrivato secondo. Si tratta del sindaco di Bucarest considerato dai media europeista. Ha perso Simion il cuI partito in Europa fa parte del gruppo dei conservatori, lo stesso in cuI si trova quello di Giorgia Meloni, ma in Italia è stato definito filorusso, ultranazionalista, di estrema destra.
In Portogallo ha vinto le elezioni il candidato di centro destra, Montenegro .Inoltre terzo è arrivato un candidato considerato dai media di ultradestra. Il suo partito si chiama Chega e ha quasi raggiunto il partito socialista, che è esce sconfitto.
In Polonia sono arrivati pari merito i due candidati conservatore e progressista. Il candidato progressista fa parte del partito di Donald Tusk, già premier che ha assunto la carica di presidente.
In Polonia ci sarà il ballottaggio ai primi di giugno. Rafał Trzaskowski e Karol Nawrocki hanno infatti preso entrambi circa il 30 per cento, con il primo leggermente in vantaggio
In Romania la vittoria a sorpresa del candidato filoeuropeista è stata considerata irregolare da fonti governative russe, a causa dell’annullsmento delle elezioni dello scorso novembre vinte da un leader considerato filorusso. A sorpresa perché due settimane fa il leader conservatore – ma da alcuni considerato filorusso – aveva preso il 40% dei voti
In Portogallo non ci sarà nessuno ballottaggio
Il vincitore, Montenegro – il Portogallo è forse l’unico paese dove ci sono molti cognomi che sono come quelli italiani, ma sono di cittadini portoghesi – non ha la maggioranza per fare il governo da solo. E quindi bisogna vedere con chi riuscirà a fare una alleanza. Il Portogallo è andato alle elezioni tre volte in tre anni.
In Polonia in attesa del ballottaggio possiamo ricordare che per molti anni ha vinto le elezioni il partito conservatore che raccoglieva molto successo anche in funzione antirussa. La Polonia confina con la Bielorussia oltre che con la enclave russa di Kaliningrad, e non sono mancate le frizioni.
In Europa il partito veniva accusato di non rispettare l’indipendenza della magistratura, accusa mossa anche a Orban in Ungheria. I due paesi insieme a Repubblica ceca e Slovacchia avevano costituito il gruppo di Visengrad, contrario alle immigrazioni illegali.
Fra due settimane sapremo chi vincerà le elezioni.
Nei paesi dell’est che oggi fanno parte dell’Unione europea esistono delle composizioni politiche che a fatica si possono inquadrare nelle formule che usano i giornalisti nell’Europa occidentale.
Non mancano per esempio le posizioni filorusse o antirusse.