
L’era Melucci s’infrange sugli scogli dei rifiuti. La gestione della ‘mondezza’ ha distrutto diversi leader politici.
Lo fu per Antonio Bassolino, osannato sindaco di Napoli, finito nei presepi di San Gregorio Armeno e poi crollato da presidente regionale per l’emergenza rifiuti del 2008 (vedi foto).

Non è per speculazione elettorale, ma solo per mostrare anche a chi dovrà venire al governo di Palazzo di città, che non si ereditano scelte sbagliate. Nel primo giorno da sindaco di Bari Emiliano vide un’isola a scomparsa coperta da una montagna di rifiuti e si domandò: “cos’è questa?” Poi, ovviamente la fece smantellare.
Nella foto di progetto si vede la porzione del Borgo legata a questa sperimentazione con le isole informatizzate.

Qualcuno pensa che Rinaldo Melucci eredita da Ezio Stefàno questo progetto costato 200 mila euro di sola progettazione della raccolta del secolo digitalizzata. Semmai nel 2015 parte la progettazione ma nel 2019 scrivevo:
“Questa società di consulenza PFM la troviamo in rete e nel loro sito leggiamo che il progetto più ambizioso è legato alla tariffa puntuale della Regione Lazio, per il resto una gestione di igiene urbana a Castelnuovo di Porto, a Carovigno, Anzio; progettazione rifiuti per Fabbrica di Roma, Morlupo, Santa Marinella e poi altre attività ingegneristiche. Come si potrà notare Taranto sarebbe la prima città in assoluto, gli altri comuni, quelli vicino a Roma hanno tutte 8 mila abitanti e solo Carovigno e Santa Marinella ne hanno il doppio e Anzio 54 mila abitanti. Ci riserviamo di fare le giuste osservazioni quando il progetto sarà presentato.
Tutto nasce, come si legge dal sito del Comune di Taranto dall’incontro del Sindaco Melucci a Bari con l’Assessore all’Ambiente Stea e con le rispettive strutture tecniche dove – si legge nel comunicato – ha potuto tracciare lo stato dell’arte sulla riforma del sistema di società partecipate del Comune di Taranto e soprattutto sul cronoprogramma del progetto per la raccolta differenziata in riva allo Ionio”.
Quindi il progetto è del 2019 e Melucci è sindaco dal 2017
Già nel termine “isole informatizzate” c’è la fregatura. In tutti i progetti seri di raccolta differenziata c’è una fase propedeutica che riguarda la comunicazione.
Anche 6 mesi di comunicazione con facilitatori che spiegano come si differenziano a casa i rifiuti. Poi ci sono gli strumenti di raccolta a casa, pattumelle di vario formato e colore.
Ma cosa c’è dietro?
Dietro c’è una multinazionale svedese ENVAC AB (www.envac.it unico detentore del brevetto internazionale sulla raccolta pneumatica dei rifiuti urbani) che stipula poi un contratto di commercializzazione esclusiva per la Puglia della propria tecnologia e Taranto viene colpita e per questo non vi tedierò sulle società che si costituiscono ad hoc tra presunti progettisti.
Quindi nel Borgo di Taranto che si fa? Si tolgono i cassonetti del tal quale e si mettono queste isole intelligenti, marchio svedese, legati alla Tari; le aprono solo chi paga lo “spazzamento”. Gli altri buttano a terra!
Quando ho posto il problema hanno risposto stiamo consegnando i badge. Ma a chi? Quando il tema è diventato un grosso cumulo, puff gli sportelli si aprono senza badge. La risposta ufficiale: “è per i turisti”.
Da quel momento sono diventati cassonetti del tal quale, anche perché si raccolgono tutti con lo stesso mezzo. L’igiene urbana è tema da affrontare con grande attenzione: non si raccolgono i rifiuti solo da chi paga perchè gli altri inquinano poi la nostra vita.
Non esistono in Italia casi di esperienze di reale attivazione della tariffazione puntuale con misurazione diretta del peso del rifiuto prodotto da ogni singola utenza condominiale o con l’utilizzo di strutture centralizzate ad accesso controllato e riconoscimento dell’utente (press container, isole interrate, cassonetti con calotta) in medie o grandi Città.
Taranto diventa, nostro malgrado, luogo di sperimentazione.
Che sia finta la dimostrazione sta nella foto in copertina: il cassonetto verde è chiuso da quattro anni e nessuno si è posto il problema – anzi lo sollevano – anche se è vuoto, ora anche il cassonetto dell’organico è rotto, interessa a qualcuno? Starà lì per sempre così.
Lo stesso presidente Avv. Giampiero Mancarelli ora candidato consigliere con Tacente, in una riunione organizzata da Europa Verde disse: “la raccolta differenziata nel Borgo è zero, dobbiamo togliere quei cassonetti intelligenti – che io ho ereditato (!?n.d.r.) – e mettere due soli cassonetti uno per il tal quale e uno per la differenziata”
Dopo più due anni non è successo nulla.
La RD a Taranto, con l’avvento di Melucci nel 2017, era al 17, 19% quasi quanto le preferenze prese al primo turno (17,91).
L’anno successivo al 17,82, poi scende al 16, 03%; abbiamo un guizzo al 25% nel 2020 in piena pandemia, poi scende al 24,94%.
Abbiamo ancora un guizzo al 27,89% nel 2022 poi un crollo nel 2023 al 24,34%. Una statica e altalenante vita a basso livello, lontano dalle medie nazionali e meridionali.
Salerno, città con 124 mila abitanti sta al 75% di RD. Progetto gratuito gestito a suo tempo da Anci e Conai che vennero anche a Taranto durante la gestione Stefàno per proporre la stessa cosa, ma il Comune allora preferì pagare una consulenza privata per fare quello che abbiamo fin qui descritto.
Invito il prossimo sindaco di andare a Salerno a vedere come si fa. Senza isole intelligenti e rifiuti sparati sotto il livello stradale.