
Nino Sangerardi
“Da circa tre mesi i dipendenti della società Officine Sociali che gestisce il CPR(centro di permanenza per il rimpatrio) di Palazzo San Gervasio provincia di Potenza, nei modi che sappiamo dopo le inchieste della Magistratura,non percepiscono gli stipendi.
Una situazione che dovrebbe spingere la Prefettura ad intervenire immediatamente non solo per garantire il diritto contrattuale dei lavoratori ma anche per verificare chi e come non adempie agli obblighi e perché tutto questo accade”.
E’ quanto afferma Pietro Simonetti, presidente del Centro ricerche economiche e sociali
“Il Centro per i rimpatri di Palazzo–prosegue Simonetti– desideriamo ricordarlo, un mostro edilizio e gestionale nato per scelta del Comune di Palazzo,nonostante il parere negativo della Giunta regionale presieduta da Pittella, e dal Governo nazionale che ha investito oltre dodici milioni per assemblare un sito del tutto inadeguato. Il Comune di Palazzo rinuncia alla proprietà del sito, sequestrato nel corso di una indagine dall’Antimafia, da destinarsi all’accoglienza dei migranti e successivamente rifiuta anche gli oltre cinque milioni di euro per la ristrutturazione dell’ex Tabacchificio: il tutto per la regia di caporali ed ex amministratori,per ottenere un centro di rimpatri”.
Quindi gli operatori dipendenti sono senza salario?
“Purtroppo sì– risponde il presidente del Cseres– gli operatori sono senza salario,nel silenzio del Comune e di tanti altri. Mentre il Governo nazionale spende non poche risorse economiche per i Centri per Migranti costruiti in Albania senza cogliere risultati significativi, Palazzo San Gervasio non riesce neanche a garantire gli stipendi agli operatori.Forse è il momento che l’Ispettorato regionale del lavoro intervenga per verificare le attuali inadempienze,gli inquadramenti contrattuali e la condizione complessiva dei lavoratori dipendenti”.