
Rubrica settimanale del Corriere di Puglia e Lucania – a cura della giornalista freelance Marilù Murra, in collaborazione con ANIM (Associazione Nazionale Italiani nel Mondo)
Ogni venerdì, sulle pagine del Corriere di Puglia e Lucania, torna l’appuntamento con Versi e racconti della settimana. Una rubrica dedicata alla poesia e alla prosa, a cura di Marilù Murra, giornalista freelance, in collaborazione con ANIM – Associazione Nazionale Italiani nel Mondo.
Chi desidera partecipare con un proprio testo può inviare poesie o racconti brevi entro il mercoledì di ogni settimana. I testi selezionati saranno pubblicati il venerdì successivo.
Questa settimana, le voci dei poeti si intrecciano nella preghiera e nell’omaggio a Papa Francesco, in un momento di grande commozione per la sua scomparsa.

1. “Al Padre Altissimo” – Roberto Pignataro (Diacono)
Al Padre Altissimo
Una lode
Una preghiera di ringraziamento
Per il Santo Padre Francesco
Nel giorno dell’Incontro
Per Te
uomo di Dio
Papa Francesco
Che sei ritornato nell’Abraccio Originario
Fede che brucia tra le mani degli uomini
Cuore colmo di gratitudine
Tenerezza carezza dell’Eterno
Vene aperte sul mondo,
A Te che hai portato la Croce della nostra umanità.
Non sei stato solo
Nella Verità del tuo cammino
Nel giorno del tuo incontro con il Padre
Sei amato
Pastore buono
Anche quando si fa silenzio la tua voce
Come preghiera nel cuore della Terra.
Ogni tuo dolore
È stato incenso al trono dell’Altissimo
Sei vento che su campi aridi soffia
Ogni tua ferita è baciata dalla Grazia
Ogni tremante passo
È respiro che si spezza nella dolce tormenta del cuore.
Cammini ora sulle orme di chi ha pianto
Di chi ha donato la carne al dolore
Come oblazione sacra per l’umanità.
Eppure resti
Spalle curve
Tra le spine del tempo
Mani giunte
Sussurro nel fragore della tempesta.
Cade tra le pietre e germoglia
La tua preghiera,
La tua Offerta è ora voce
Che sa farsi canto tra le foglie.
Per te ringraziamo,
Padre buono
Per il tuo cuore d’amore ferito
Perché anche oggi tu sia
Pane spezzato
Sorriso di Dio
Tra i Santi
ancora e ancora.
2. “Papa Francesco” – Rodolfo Carelli
Papa Francesco
confesso che m’inquieta
il lungo viaggio
dall’Asia all’Oceania
quasi avessi un presagio!
Dicci di cosa
oltre pace e dialogo
ci metti in guardia
da un evento più grande
la sorte del pianeta?
Siamo arrivati
prossimi al non ritorno
a un’apocalisse
che non ha precedenti
tutta colpa dell’uomo?
Nelle riprese
più frequenti in San Pietro
non sembra proprio
che sei stato a riposo
ma tu vai indomito!
Ti stiamo accanto
con le nostre preghiere
caro Pastore
d’anime e corpi ma senza
che sarà del tuo gregge?
Recensione di Lucia Santucci:
Questa poesia, letta oggi, subito dopo la scomparsa di Papa Francesco, assume una forza commovente. Le parole sembrano scritte sull’orlo di un presagio: quel lungo viaggio, l’inquietudine, il bisogno di capire se dietro i suoi gesti instancabili ci fosse qualcosa di più grande, qualcosa che non riuscivamo ancora a decifrare.
Il testo non è solo omaggio, è anche domanda, tenerezza, preghiera. E proprio in questo momento – mentre il mondo intero lo piange – quelle domande diventano le nostre: chi ci guiderà adesso? Chi saprà amarci con la stessa forza, la stessa umiltà, la stessa instancabile dedizione?
Papa Francesco ha camminato fino all’ultimo respiro, senza risparmiarsi. E questa poesia lo coglie esattamente così: pastore indomito, fragile nel corpo, immenso nello spirito. Oggi ci lascia un’eredità fatta di gesti semplici e rivoluzionari. E sta a noi, ora, tenere vivo il suo esempio.
Un poeta lo ha scritto con il cuore: che sarà del tuo gregge?
Una domanda che è anche una promessa: non dimenticare
3. “Papa Francesco” – Rodolfo Carelli (seconda poesia)
Papa Francesco
tu che sei passato da figlio
a padre di tutti,
la più che naturale
filiazione diretta!
Così sei nato
e così sei vissuto,
capofamiglia
della famiglia umana
che ti è stata affidata!
Come una chioccia
nutri la tua nidiata,
è un affido
che ti vale una vita,
estremo sacrificio!
Non hai voluto
il tuo giusto riposo,
seppur provato!
“Resto fino all’ultimo,
finché Tu, mio Dio, vorrai.”
Stessa promessa
fece nostro Signore:
“Sarò con voi
fino alla fine dei secoli!”
Recensione di Lucia Santucci:
Questa poesia è un omaggio sentito e profondo a una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore del mondo. In poche strofe, viene raccontata la grandezza umana e spirituale di Papa Francesco: da figlio del popolo a padre universale, la sua vocazione si è compiuta nel gesto quotidiano del prendersi cura.
Il paragone con una chioccia che nutre la sua nidiata è di una tenerezza disarmante. Non c’è potere in questa immagine, ma solo dono, abbandono, dedizione. E quel “non hai voluto il tuo giusto riposo” risuona oggi come una verità che tocca il cuore: Francesco ha scelto di restare, anche nella fragilità, anche nella fatica, fino alla fine. Non per dovere, ma per amore.
La citazione delle sue stesse parole, “Resto fino all’ultimo, finché Tu mio Dio vorrai”, acquista ora, nella luce della sua scomparsa, il valore di una promessa mantenuta. È l’eco di un’altra promessa più grande, quella di Cristo: “Sarò con voi fino alla fine dei secoli”. E così, nel suo esempio, nel suo sguardo buono, nelle sue parole semplici e rivoluzionarie, Papa Francesco continua a esserci. A custodire. A ispirare.

4. “Fare la Pace” – Giuseppe D’Anna
In questi giorni, riflettevo:
gli uomini, pensavo, sì, ne parlano… ma perché, la pace, non la “fanno”?
Gesù ne parla, quando dice: “Beati gli operatori di pace…”
E chi, più di Lui, lo è stato?
Così, ci fossero più addetti alla pace e meno brigate di ciarlatori, perché, da sole, le parole non bastano, se non c’è il coraggio e la volontà dell’operare…
Perché la pace è azione, movimento verso l’altro che, magari, non può essere proprio un nostro amico…
E allora, facciamo la pace, perché la pace si fa… e non si parla, soltanto.
Vuoi partecipare anche tu?
Invia i tuoi testi entro il mercoledì all’indirizzo redazionale del Corriere di Puglia e Lucania per essere pubblicato nel numero del venerdì successivo.
La rubrica è aperta a chiunque abbia qualcosa da raccontare attraverso la poesia o la prosa.