
Durante il pontificato di Papa Francesco, la popolazione cattolica globale è cresciuta costantemente, in particolare in Africa e nelle Americhe. Secondo i dati dell’Annuario Pontificio 2025 e il Annuarium Statisticum Ecclesiae 2023, il numero di cattolici in tutto il mondo è aumentato dell’1,15% tra il 2022 e il 2023, passando da 1,39 miliardi a 1,406 miliardi. Questo tasso di crescita annuo è rimasto costante negli ultimi anni.
Con Papa Francesco il cattolicesimo è cresciuto
L’aumento più marcato si è verificato in Africa, che ha registrato un tasso di crescita del 3,31. Il continente rappresenta oggi il 20% della popolazione cattolica mondiale, con il numero più alto nella Repubblica Democratica del Congo, che ospita 55 milioni di cattolici battezzati. Segue la Nigeria con 35 milioni. Le Americhe rappresentano la quota maggiore di cattolici e ospitano il 47,8% della popolazione totale. Nell’ultimo anno si è registrato un tasso di crescita dello 0,9. L’Europa, al contrario, ha registrato un calo. Tra il 2013, quando Papa Francesco ha iniziato il suo pontificato, e il 2022, la sua popolazione cattolica è diminuita di 1,5 milioni. La sua quota nella popolazione mondiale è scesa dal 39,9% al 39,5.
Nonostante l’aumento dei fedeli, il numero dei sacerdoti nel mondo è sceso a 406.996 nel 2023, con una diminuzione dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Mentre Africa e Asia hanno riportato aumenti moderati nel numero di sacerdoti ordinati, Europa, Oceania e Americhe hanno tutte registrato diminuzioni. Anche la distribuzione dei sacerdoti nel 2023 è stata disomogenea. L’Europa detiene ancora la quota maggiore con il 38,1%, seguita dalle Americhe (29,1% cent), Asia (18,2% cent), Africa (13,5% cent) e Oceania (1,1% cent). Storicamente, la gerarchia ecclesiastica è stata dominata dagli europei. Oltre il 75% dei papi proviene dall’attuale Italia, mentre nessun papa non italiano fu eletto per più di 450 anni fino all’elezione di Papa Giovanni Paolo II nel 1978. Papa Francesco ha spostato l’equilibrio all’interno della Chiesa, con la maggioranza dei cardinali da lui nominati provenienti da paesi extraeuropei. Mentre il 57% dei cardinali nominati dal suo predecessore Benedetto XVI erano europei, sotto Papa Francesco la percentuale è scesa al 40%, riflettendo un più ampio rimodellamento della leadership della chiesa.