
Egr. Direttore,
molti dei nostri giovani incivili, arroganti e bulli faticano a trovare delle risposte per orientarsi nella giungla della vita, perché sono disorientati, maleducati, privi di valori, di rispetto verso gli adulti, gli insegnanti, le istituzioni e i compagni di scuola e di giochi. Hanno bisogno anche di riferimenti, relazioni e rapporti giusti. Ecco perché il servizio militare per i giovani era una scuola di vita e palestra formativa, educativa e costruttiva, era il senso di un impegno verso la Patria. Fare il servizio militare di leva era per le giovani generazione una continuità scolastica ma anche di formazione. Insegnava il rispetto verso le istituzioni e la società per diventare veri uomini, insegnava le regole di aggregazione e di rispetto verso se stessi e gli altri. Il giovane aveva la possibilità di formarsi, di onorare la propria Nazione, il Tricolore e irrobustirsi; era un’avventura e una vita diversa da quella consueta in famiglia e in questa società attuale. Il servizio militare dava dei riferimenti giusti per crescere, per diventare responsabile, onesto, capace e guidava nelle scelte per la vita, per il futuro.
Oggi invece i giovani vivono in una società disorientati, perché mancano i riferimenti positivi che li invogliano a cercare nuove esperienze di vita. Forse il punto debole sta nel fatto che le giovani generazioni non hanno più l’amor di Patria come i giovani del passato e li ha resi deboli e incapaci di irrobustirsi; non hanno più voglia di misurarsi tra di loro, né di impegnarsi, per questa Nazione, cercando di vivere con forme di evasioni
pericolose: alcool, droga, gioco d’azzardo e strade pericolose. Pensiamoci!
Sottufficiale Marina Militare(C.)
Socio ad Honorem Sottufficiali Interforze A.N.S.I.
Cav. Antonio Guarnieri