
Ad Altamura è ormai prassi che l’ufficio tecnico e l’Amministrazione comunale affidano i lavori alle imprese per la “presunta” riqualificazione delle aree interessate, poi invece praticamente d’incanto i cantieri si fermano.
Cosa non funziona durante l’avviamento della cantierizzazione? Probabilmente qualcosa di tecnico, di imprevisto, è ovvio. E allora il cittadino educato, rispettoso delle istituzioni, comprende che è normale che qualche incidente di percorso possa verificarsi.
Ma se questi fermi con tutti i lavori pubblici in corso poi diventano normali con lunghe attese di completamento, vuol dire che qualcosa non funziona nell’apparato burocratico. Nella macchina amministrativa o dell’ufficio tecnico ci sarà qualche ingranaggio che si spezza facilmente.

Allora il cittadino pretende una spiegazione, soprattutto se davanti al cantiere viene affissa una locandina con i termini di inizio e fine dei lavori; il capitolato d’appalto prevede delle penali a carico dell’impresa , come è anche legittimo che l’Assessore ai lavori pubblici, da bravo amministratore, si presenti sul piazzale e faccia una comunicazione verbale ai residenti, così da dimostrare sensibilità e vicinanza per il disservizio causato.
Ebbene, Piazzale Italia, balzata alla cronaca cittadina da quasi cinque anni, attraverso queste colonne fu denunciato all’amministrazione precedente e a quella attuale, che il progetto della “presunta riqualificazione” era sbagliato per una serie di ragioni che vengono nuovamente qui elencate per ricordare ai lettori come si procede d’imperio in questa città; si spendono risorse e il cittadino non viene rispettato se espone una serie di criticità palesemente legittime.
Sono stati raccolti numerosi commenti che per dovere di cronaca vengono riportati all’attenzione dell’opinione pubblica e degli amministratori locali. Piazzale Italia era un bellissima area rettangolare con ampi spazi di parcheggio e di mobilità urbana; al centro una lunga isola spartitraffico con sedili in pietra (distrutti, potevano essere riutilizzati altrove n.d.a.).
I lavori in corso invece hanno praticamente stravolto l’impianto originario con queste modifiche contestate sia sul disegno che all’atto della cantierizzazione:
-apertura del cantiere 19 ottobre 2023; completamento dei lavori 120 giorni (4 mesi);
-dopo qualche mese, all’atto della recinzione del cantiere, questo improvvisamente viene fermato per un anno intero senza giustificato motivo;
-il cantiere viene riaperto nuovamente nel mese di ottobre 2024 con lavori sporadici, fermi improvvisi; insomma si vede una squadra di 4-5 persone; il mese di marzo il cantiere è rimasto fermo. I residenti continuano a sopportare anche gli inconvenienti causati dalla polvere e dai detriti che si portano in casa. Mai una comunicazione ai residenti sulle motivazioni della sospensione, premesso che l’avviso parla di 120 giorni; infatti i lavori dovevano essere completati entro febbraio scorso, invece siamo ad aprile e sono ancora a mezza strada, probabilmente ci vorrà ancora un anno con questi ritmi.

Le criticità che si stanno presentando, e comunque già segnalate all’Amministrazione comunale e all’Ufficio tecnico, è che lungo i giardini di pertinenza, di una parte dell’isolato, è stata aggiunta un’altra lunga striscia di verde, ritenuta superflua dai residenti perché dovrà richiedere una manutenzione da parte del Comune che allo stato attuale è già praticamente moroso con il verde pubblico. Non lo faceva prima. Quante volte fatte richieste di sfalcio dell’erba, della raccolta di rifiuti depositati da giovinastri nelle ore serali.
Chi provvederà alla manutenzione di quelle fasce di verde? I residenti? In futuro ne riparleremo e riporteremo alla memoria questi interrogativi – continuano le voci del coro.
Inoltre è stato creato un serpentone in cemento armato, praticamente dovrà funzionare come panchina. La cosa insensata – si alza una voce dal coro – è che il lungo serpentone guarda in faccia i balconi dei residenti. In altri termini gli occasionali cittadini che andranno a sostare sul piazzale, ficcheranno il naso in casa. E’ un’offesa al buon senso, alla privacy. Si voleva eliminare l’asfalto perché surriscalda la terra (a detta di un tecnico comunale super intelligente), invece è stato creato il “muro di Berlino”.
Tra le novità nel progetto, dai residenti mai chiesto nulla del genere: saranno installate delle giostrine per bambini. I figli dei residenti sono diventati anche loro genitori e vivono altrove. Non ci sono più bambini; i residenti sono tutti anziani; ci sono voluti 45 anni per vedere il progetto sognato 5 decenni fa.

Non è tutto, perché questi ingombri architettonici hanno praticamente deturpato l’area e reso inaccessibile la mobilità dei residenti: sono stati sfrattati del parcheggio dell’auto, non si potrà accedere sotto il proprio condominio con mezzi di manutenzione (carico e scarico di merci, trasloco); l’autoambulanza non potrà accedere sotto il proprio portone.
Ed ecco in coro: Chi sono questi progettisti che hanno avuto l’ardire di studiare questo progetto senza logica? Hanno mai fatto un sopralluogo sul posto e studiato i pro e i contro? Tutti i residenti di Piazzale Italia stanno già litigando dove parcheggiare; si sta “abbellendo” un’ala del piazzale e contemporaneamente si sta creando un ghetto nell’area frontale dove gli altri condomini si vedono assaliti da un congestionamento di auto, traffico nei due sensi di marcia, parcheggio selvaggio nella curva a gomito che immette su Piazzale Europa e un elevato inquinamento di polveri sottili che entrano nei nostri appartamenti”.
Insomma, dove sta la riqualificazione di tutto il piazzale? Non si poteva riqualificare l’intera area con un giardino al centro che doveva essere la soluzione più logica, intelligente e ottimale? Anche un bambino di scuola elementare avrebbe proposto un disegno del genere.
In conclusione, un progetto con un disastro annunciato. A nulla sono valse le contestazioni. La risposta degli amministratori è stata sin dall’inizio: “Abbiamo ricevuto i soldi e li dobbiamo spendere a tutti i costi”. Un oltraggio al buon senso. I soldi pubblici purtroppo non hanno paternità. In una azienda privata invece, i responsabili vengono cacciati. Negli enti pubblici ci sono pure le premiabilità per chi fa un disastro. E’ l’Italia dei balocchi.