
Da alcuni anni lo stato di Haiti è finito sotto il controllo di bande armate più forti della polizia e dello stato stesso.
Haiti si trova nel golfo del Caraibi e confina con la Repubblica dominicana. Ma nessuno dei paesi vicini ha deciso di intervenire. Si tratta di una area geografica dove i problemi con una forte criminalità organizzata li hanno tutti.
E fanno fatica a combatterla, e quando ricorrono alla mano pesante nelle carceri, arrivano le disapprovazioni europee.
Haiti dove da diversi anni è stato soppresso l’esercito ed è stato ridotto il numero delle forze dell’ordine, spesso accusate di corruzione, si è creato il classico esempio da laboratorio per capire che cosa succede quando si abolisce l’esercito e si riducono le forze dell’ordine.
Negli ultimi anni tuttavia le forze dell’ordine sono passate da otto mila a quindici mila. Anche grazie all’aiuto dei paesi fratelli africani. Infatti Haiti ha una popolazione di colore. Sono tutti discendenti di schiavi africani. Con i soldi stanziati dalle Nazioni Unite sono arrivati corpi di polizia dal Kenya.
Inoltre si è creato un corpo di polizia di volontari che hanno affrontato le bande con i coltelli, si sono impossessati delle loro armi e adesso li combattono con il.beneplacito delle forze regolari.
Hanno creato poi delle barriere per difendere alcuni quartiere dalle bande. A volte si tratta di barricate, altre volte di cancellate di ferro.
Anche nelle località dove la presenza delle bande non arriva lo stato è quasi assente e non sanno nemmeno come fare la raccolta dell’immondizia.
Sono rimaste le istituzioni cattoliche e alcune ONG ad aiutare la popolazione e gli unici che ne parlano sono i quotidiani cattolici che hanno informazioni di prima mano.
Attilio Runello