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La Ricerca Scientifica sul Disagio Giovanile: perché non diventi un “Male Comune”

Due Seminari divulgativi a SCORRANO (LE) MESAGNE (BR)

Questo il tema dei Seminari divulgativi che programmati a SCORRANO (LE) il 26 marzo e a MESAGNE il 27 marzo 2025 Nelle due giornate sono stati  presentati i risultati della ricerca ” Generazione Switch (Save Wellness In To
Crisis of Humanity) ” – finanziata dal Ministero della Ricerca (MUR) alla Fondazione Internazionale NOVA
SPES di Roma – che ha inteso ampliare, sia dal punto di vista teorico-metodologico che sotto il profilo
della ricerca empirica, la conoscenza delle dinamiche e delle ricadute psico-sociali dell’emergenza
sanitaria da COVID-19 nel mondo giovanile.
L’indagine sul campo – basata su 3000 questionari rivolti ad adolescenti, giovani e studenti di molti
Istituti scolastici ed Enti di Formazione e su 150 interviste ad operatori del settore e testimoni privilegiati
e una ventina di esperienze shadowing, – è stata condotta in Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata e
Campania in collaborazione con l’Associazione D.ANTHEA (ente di formazione e orientamento con sedi a
Scorrano e Modugno) e l’ Impresa sociale ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) ente
del 3° Settore impegnato nella ricerca biomedica a Mesagne, città che si stanno adopera assiduamente
per eventi e progetti culturali, intesi come antidoti al disagio sociale e soprattutto giovanile.
Nell’ottica di offrire alla ricerca un utile inquadramento teorico, già nel 2022 «Paradoxa» – rivista
filosofica diretta dalla Prof.ssa LAURA PAOLETTI , Docente di Filosofia dell’Università di RomaTre e
Segretario Generale della FONDAZIONE INTERNAZIONALE NOVA SPES – si è interrogata sul senso di
smarrimento, solitudine, vulnerabilità psicologica ma anche (almeno apparentemente) disinteresse
sociale dei ragazzi nella cornice della pandemia, con la realizzazione di un numero monografico
specificamente dedicato a questo aspetto ( Giovani e società. Fine della trasmissione?, 4, 2022 ). si tratta
di una serie di riflessioni sulla tenuta della comunicazione tra giovani e società in tempo di Covid: da un
lato ‘loro’, virtualmente iperconnessi ma di fatto soli, inermi, fragili; dall’altro la ‘società’ che , con varie
modalità, prova a raggiungerli, comprenderli, strapparli dal loro apparente isolamento. È emerso così
che proprio i giovani, in primis, avvertono il disagio della propria condizione ed elaborano, più o meno
consapevolmente, nuove spontanee forme di socializzazione e aggregazione, sia tra pari che con gli
adulti.
Questo lavoro ha quindi rappresentato l’opportuna cornice tematica nella conduzione della ricerca sul
campo. Infatti, ” Generazione Switch” ha inteso approfondire e verificare la possibile sussistenza di un
nesso tra le risorse psico-relazionali delle nuove generazioni e l’ambiente di appartenenza. Pertanto si
sono analizzate le principali cause di disagio tra i giovani, allo scopo di individuare i fattori di rischio
sociali ed i fattori esterni – fra cui giganteggia il periodo della pandemia COVID – che sono alla base del
disagio giovanile. Individuati i fattori, bisogna far seguire le soluzioni efficaci e sostenibili.
Sotto questo profilo, è emerso come la naturale tendenza dei giovani all’adozione di strategie
comunicative inedite, poggiate soprattutto sulle possibilità offerte dal virtuale, sia direttamente
dipendente dal contesto socioculturale ed economico di provenienza. In tal senso, si è evidenziato
l’impatto negativo che contesti geografici e sociali di degrado e « povertà educativa » rivestono nella
capacità di individuare nuove strategie emotive e relazionali per far fronte allo stress derivante dal
forzato isolamento. I risultati dell’indagine,svolta in particolar modo in aree territoriali non sviluppate e
quartieri urbani degradati e periferici, forniscono alcune indicazioni utili per consentire l’adozione di
politiche socio-educative mirate e labour oriented.
I risultati del progetto SWITCH, riportati nel report predisposto per il MUR ma in continua revisione –
verranno commentati e costruttivamente analizzati in due eventi “salentini” in cui due “icone” della
Sociologia e della Pedagogia avranno il ruolo di Key-speaker (relatori-chiave):
MARIO MORCELLINI , professore emerito in Sociologia della Cultura e Comunicazione Sapienza di Roma
SALVATORE COLAZZO , professore di Pedagogia Sperimentale Universitas Mercatorum Roma.
Entrambi gli eventi aperti al pubblico, di taglio seminariale e divulgativo, saranno moderati dalla Prof.ssa
SILVIA NASCETTI, giuslavorista esperta di risorse umane e coordinatrice del team dei ricercatori e
conclusi dal Prof. ALESSANDRO DISTANTE, medico e Presidente di ISBEM.
1° appuntamento: Scorrano (LE) mercoledì 26 marzo 2025 dalle 15:00 alle 19.00 presso l’Aula Magna di D. ANTHEA
2° appuntamento Mesagne (BR ) giovedì 27 marzo 2025 dalle ore 9:30 alle 12.00 presso l’Auditorium del Castello .
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Scorrano MARIO PENDINELLI e le relazioni dei docenti universitari prof.Morcellini e prof. Colazzo, è interverranno sia la psicologa e ricercatrice dott.ssa CAROLINA CAPONE che la dott.ssa CLAUDIA
PAGLIARA coordinatrice dell’area Trattamentale USSM del Tribunale per i Minorenni di Lecce.
Questa indagine si è proposta di dare un contributo significativo per comprendere il disagio giovanile e
per individuare strategie di prevenzione e supporto che siano efficaci e sostenibili in una società
complessa. Infatti, l’obiettivo non è solo quello di proteggere il singolo individuo, ma anche di costruire
una società più consapevole, più equilibrata meno afflitta da diseguaglianze. Viene da sé convenire sul
fatto che i giovani più sereni diventeranno adulti più sicuri di sé, di certo più capaci di contribuire in
modo positivo alla comunità, sperabilmente impegnandosi nella ricerca, nell’innovazione,
nell’apprendimento e quindi nel problem-solving per tutta la vita. Affrontare il disagio giovanile significa
quindi investire sulle nuove generazioni, promuovendo una loro crescita armoniosa e fortemente dotata
di capacità di resilienza che sono le premesse essenziali perché imparino a costruire il futuro con le loro
mani, generando valori e bene comune.
In sintesi, la presente iniziativa riflette l’anelito civile e lungimirante – condiviso dalle istituzioni
protagoniste che non perseguono scopi di lucro e sono profondamente radicate nel contesto culturale
del Terzo Settore – per elaborare ed implementare un piano di ricerca che esiti in interventi mirati a
sensibilizzare le istituzioni, le scuole, le imprese, le comunità e i singoli cittadini sul fenomeno del disagio
giovanile, affinché esso non diventi un “male comune” capace di alimentare sempre più le schiere di
fasce deboli e di soggetti svantaggi.

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