
Con la festa della poesia del 22 marzo scorso la poetessa e scrittrice croata Suzana Glavas nata a Zagabria/Croazia ha festeggiato anche il suo compleanno (66) ad Altamura presso la Dimora Cagnazzi, in c/da Grotte San Tommaso, in Via Santeramo.
E’ stata accolta e ospitata con grande affetto e simpatia dalla padrona di casa Adriana De Santis, vedova dell’avv. Mimmo Rajola scomparso l’anno scorso; grazie a Donato Emar Laborante è stata invitata anche la musicista Daniela Ippolito di Viggiano (Pz), eccellente arpista, che ha eseguito nell’occasione degli splendidi intermezzi musicali.
E’ lui che ha organizzato il prestigioso “salotto culturale” dove sono accorsi numerosi simpatizzanti a conoscere l’illustre ospite, nella cui occasione la potesessa ha sfoggiato un ricco bagaglio di conoscenze e di pubblicazioni di numerosi poeti della sua terra d’origine.
Suzana Glavas originaria della Crozia, terra dell’ex Jugoslavia, dove Gorizia fa da confine con l’Italia, si è presentata con la sua figura assolutamente disarmante, se si considera che ha alle spalle un background culturale di notevole spessore: studi universitari a Zagabria e a Firenze; dottorato di ricerca in filologia romanza con tesi sulla poesia di Umberto Bellintani, scultore e poeta nato in provincia di Mantova.

Risiede a Napoli dove insegna lingue croata e serba presso l’Università “L’Orientale”; precedentemente ha insegnato all’Università di Bari le stesse lingue. È italianista, croatista, comparatista; figlia di una famiglia ebrea, volge i suoi interessi anche alla storia della letteratura ebraica tra l’ex Jugoslavia e l’Italia. Parla e scrive perfettamente in italiano, francese, inglese, croato ed ha conoscenze del tedesco solo parlato, poiché sua nonna materna era d’origine austriaca.
È vincitrice del Premio Internazionale Umberto Bellintani per la ricerca scientifica sul poeta mantovano; del Premio Internazionale Davidias (Zagreb-Split 2010), per la miglior traduzione dell’opera di un autore classico croato in lingua straniera (L’Avaro di Marino Darsa Raguseo, Cinquecento). È membro onorario dell’Associazione Traduttori Letterari Croati (dal 2002); collaboratrice attiva dell’Enciclopedia Letteraria Croata e dal 2021 referente per le letterature dell’Est Europa nonché direttore della collana Memoria della Shoah della Carthago Edizioni.
Nel mese di Maggio 2025, grazie a lei et all’ICM/Istituto Incontri “mittleuropei” di “Gorizia Capitale della Cultura 2025”, uscirà una Antologia poetica multilingue: 15 poesie in 12 lingue italiano, tedesco, latino, greco antico, inglese francese, ungherese, albanese, croato, sloveno, friulano, ebraico, lingua altamurana (con poesia tradotta da D.E. Laborante).
Durante il suo intervento ha ricordato la figura di Carlo Raimondo Michelstädter (Gorizia, 3 giugno 1887 – m. 17 ottobre 1910) che è stato uno scrittore, filosofo, poeta e pittore italiano e futuro traduttore plurilingue; un talento assoluto che si tolse la vita all’età di 23 anni. Donato Emar Laborante in visita a Gorizia l’anno scorso declamò a questo straordinario intellettuale la poesia “Lettera a mia madre” di Pierpaolo Pasolini tradotta in lingua altamurana, riportata poi nel filmato di Francesco Russo e Gianfranco Maiullari, entrambi altamurani, che ottennero oltre 20 mila visualizzazioni su “Youtube”. Il territorio di Gorizia e dell’Istria in generale, ha dichiarato D.E. Laborante, sono le copie geomorfologiche della nostra Murgia.
Suzana Glavas, durante l’intrattenimento tenuto davanti ad un pubblico raccolto in religioso silenzio nell’accogliente salotto riscaldato dal fuoco del camino, ha declamato le poesie di molti poeti e poetesse soffermandosi sia sui loro profili biografici che su frammenti di versi caratterizzati da una profonda spiritualità poetica e da un intenso lirismo.
Approfittando di un momento di pausa, la nostra conversazione è scivolata in una vera intervista.
D:Suzana ci può raccontare qualcosa di personale?
R:Sono nata a Zagabria, capitale della Croazia, il 22 marzo 1959; oggi compio 66 anni. Conosco diverse lingue: l’italiano che ho studiato all’università, il francese, l’inglese, il tedesco poiché mia nonna era austriaca; non l’ho mai studiato perché ho avuto un rigetto a causa delle leggi naziste contro la shoah, essendo ebrea; sono nata sotto il regime comunista. Nei confronti del tedesco ho avuto una certa avversione, anche se lo capisco, non però come lingua letteraria. L’italiano è una lingua appresa come terza lingua all’università, ma che ho sempre sentito dentro di me. Mio nonno materno, comunista sloveno, aveva studiato a Gorizia, quindi la sua formazione scolastica fu italiana e da qui parte anche il germe del mio interesse alla lingua italiana.
D:Si sente italiana o croata, visto che sta al confine?
R:mi sento cosmopolita; mi trovo bene in Italia perché è stata la terra promessa per il mio interesse alla letteratura italiana.
D:Lei ha portato una serie di poeti e scrittori all’attenzione del nostro pubblico. Quanti sono e chi sono?
R:Due poeti croati; uno per il simbolismo, l’altro è un poeta contemporaneo; poi ci sono tre poeti ebrei: Zuzanna Ginczanka nata a Kiev e fucilata a Varsavia nel 1944, era una bellissima donna; Schiller, ebrea tedesca trasferitasi in Svizzera a causa delle leggi razziali. I poeti da me trattati sono tutti ebrei, non solo quelli nati in Croazia ma anche in altri paesi. Sono una traduttrice letteraria; l’ebraico non lo conosco, lo “parlucchio”, leggo l’ebraico biblico; non sono mai stata in Israele.
D: Lei è conosciuta in Israele come poetessa, studiosa e traduttrice di poeti ebrei. R:Non lo so; penso di sì. Anni fa sono stata di nuovo ad Altamura, ospitata alla masseria Jesce, dove ho conosciuta una signora romena sposata con un altamurano che aveva una cartolibreria in centro, attività oggi chiusa; a quell’evento ci fu una grande affluenza di pubblico.
D:Ha pubblicato delle silloge?
R:Ho pubblicato molte poesie in italiano e in altre lingue e soprattutto in croato, la mia lingua madre; sono stata insignita di diversi premi, tra cui il Premio “I moti dell’anima” di Positano (2015) e il Premio di Poesia Sant’Anastasia (2016). In Croazia ho pubblicato nella mia lingua madre la raccolta di poesie e prose poetiche “To sam ja” (Biakova, Zagreb 2018).
D:Ha fatto ricerche in Puglia se ci sono poeti ebrei? R:No, sinceramente non mi sono mai interessata.