Principale Estero Netanyahu silura il capo dello Shin Bet, Ronen Bar

Netanyahu silura il capo dello Shin Bet, Ronen Bar

Netanyahu

Il governo israeliano approva questa mattina il licenziamento di Ronen Bar, proposto dal leader Netanyahu. Esplode la protesta

Clima incandescente in Israele, dove, tra proteste, duramente represse dalla polizia, e decisioni drastiche, il governo di Netanyahu sembra barricarsi in un  crescente isolamento.

Netanyahu
Acqua sui manifestanti a tTel Aviv- tratto da un video di Repubblica

Proprio questa mattina, infatti, arriva la decisione del Governo israeliano di licenziare il capo del servizio di sicurezza interna, Ronen Bar. Già noto alle cronache per essersi assunto la responsabilità di un controllo poco efficiente delle linee di confine israeliane, all’indomani dell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.

L’annuncio in una nota

Il Governo ha approvato all’unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di porre fine al mandato del direttore dell’ISA ( Agenzia per la sicurezza israeliana), Ronen Bar- si legge nella nota, che precisa – Lascerà il suo incarico quando sarà nominato il suo successore, o al più tardi entro il 10 aprile”

Un provvedimento che rappresenta un unicum nella storia del Paese e che ha destato un immediato clamore sui media di tutto il mondo. Ma ha scatenato anche le proteste degli israeliani, sempre più avversi al governo di Netanyahu.

In migliaia infatti sono scesi in piazza, per le vie di Tel Aviv, di Gerusalemme, unendosi ai tanti manifestanti contrari alla ripresa della guerra a Gaza.

La polizia ha represso con spry urticanti e con getti d’acqua le manifestazioni che comunque hanno evidenziato il clima di crescente disagio e tensione politica nel Paese.

Ronen Bar, una figura scomoda

Bar, il cui mandato sarebbe scaduto nel 2026, fu nominato dal precedente governo israeliano che costrinse Netanyahu a lasciare il potere dal giugno 2021 a dicembre 2022.

Una figura scomoda, quindi, per il leader israeliano. Un uomo al di fuori della sua corte, che stava indagando su di lui e su alcuni suoi ministri, probabilmente coinvolti nello scandalo del Qatargate.

Bar sapeva troppo e doveva essere neutralizzato per non compromettere ulteriormente la già compromessa posizione del Benjamin nazionale, alle prese con un procedimento giudiziario per corruzione.

Il Qatargate

Questo il nome, dato dallo stesso Bar, a un’indagine complessa, estesa che evidenzia l’ingerenza e il “coinvolgimento del Qatar nel processo decisionale israeliano, nonché nell’Ufficio del Primo Ministro.”

Questa anche l’affermazione di Bar che, avuta notizia del suo licenziamento proprio durante l’indagine, ha soggiunto:” tale provvedimento é motivato da considerazioni estranee e da un conflitto di interessi personale e istituzionale che non potrebbe essere più grave”.

Rischia di compromettere l’indagine,- ha poi dfichiarato- e ciò rappresenta un pericolo per la sicurezza del Paese.

Quindi, ha chiesto che sia istituita una commissione d’inchiesta statale sul 7 ottobre.

Le reazioni

Netanyahu appare sempre più alle corde e le sue logiche di potere ormai non convincono più né gli israeliani, né molti leader politici.

Tra tutte le dichiarazioni rilasciate emerge soprattutto quella di Benny Gantz, leader di Unità Nazionale. Questi infatti ha definito la decisione di licenziare Bar “un marchio di Caino” per tutti i ministri che hanno votato a favore.

Un marchio che, come da lui affermato, “sarà ricordato con eterna vergogna”.

 

 

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.