
TARANTO – Nei giorni scorsi, presso l’Hotel Delfino di Taranto, il Rotary Club Taranto Magna Grecia, presieduto dall’ammiraglio Giuseppe Barbera, ha organizzato un interessantissimo incontro con l’Ambasciatore del Brasile in Italia, dott. Renato Mosca de Souza, che ha parlato ai soci rotariani, alle autorità cittadine ed al mondo delle imprese, dei rapporti politico-commerciali tra Italia e Brasile.
Alla serata hanno partecipato in interclub tutti i club del cosiddetto ‘Arco ionico’, ovvero i Rotary club Taranto, Martina Franca, Manduria, Massafra, Grottaglie, Ginosa-Laterza, oltre al club di Matera.
Significativa la presenza del Presidente della Camera di Commercio di Brindisi/Taranto, Vincenzo Cesareo, e il Presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, a dimostrazione dell’interesse degli imprenditori locali al mercato brasiliano con la prospettiva di incentivare accordi di partenariato economico al fine di incentivare la reciproca cooperazione.
Tanti i temi affrontati, dai rapporti commerciali all’istruzione, dall’immigrazione alla decarbonizzazione ed alla necessità di vivere in un ambiente più sostenibile.
Le relazioni bilaterali tra Brasile e Italia – ha affermato l’ambasciatore – sono caratterizzate da una lunga storia di cooperazione e amicizia. Entrambi i paesi condividono valori democratici e collaborano in vari settori, dalla politica all’economia, dalla cultura alla scienza.
Lo scorso anno è stato celebrato il 150º anniversario dall’inizio dell’immigrazione italiana in Brasile, inoltre l’Italia ha dichiarato lo stesso 2024 anno internazionale del “turismo delle radici”, promuovendo il ritorno dei discendenti italiani nei centri minori e nelle aree interne del paese, ma anche viaggi degli italiani in Brasile per conoscere i luoghi che sono stati meta dell’immigrazione italiana nel corso di un secolo e mezzo.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, infatti, milioni di italiani lasciarono il nostro Paese in cerca di un futuro migliore. Il Brasile è la nazione in cui questo fenomeno ha avuto inizio per primo e forse dove ha trovato le condizioni più favorevoli per svilupparsi, in termini di quantità e qualità. Oltre 30 milioni di brasiliani hanno origini italiane, rendendo il Brasile il paese con il maggior numero di persone di origine italiana al di fuori dell’Italia. Questo legame storico ha favorito una forte connessione culturale e sociale tra i due paesi.
Da un recente sondaggio emerge che il 16% degli oriundi (alcuni già al quinto e addittura al sesto cambio generazionale) parlano ancora l’italiano in famiglia, anche se la maggior parte di loro non hanno mai visitato l’Italia. L’italianità è vissuta in modi diversi, alcuni la vivono come un legame familiare, altri come un’emozionante ricerca delle radici prevalentemente culturale. Per altri ancora, è una modalità di inserimento professionale, ad esempio nelle aziende italiane o nel commercio estero.
Se in passato siamo stati di fronte ad una immigrazione che possiamo definire ‘di massa’, attualmente abbiamo una generazione di ‘nuovi immigrati’, costituita da tecnici ed intellettuali, anche di artisti, che scoprono nel Brasile una terra di opportunità. Il Brasile infatti si posiziona tra le nazioni più dinamiche a livello internazionale e ha prospettive di crescita molto favorevoli. In linea con la ripresa progressiva dell’attività economica a partire della fine del periodo del covid, il valore delle esportazioni italiane ha raggiunto cifre da record. A testimonianza degli stretti rapporti tra le due nazioni vi è stata la visita in Italia del Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva nel giugno del 2023 ricambiata da quella del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che si è recato in Brasile dal 15 al 19 luglio dello scorso anno.
Italia e Brasile sono infatti attori internazionali di profilo globale che, insieme, possono fornire un contributo importante alla comunità internazionale, come dimostrano i risultati delle Presidenze italiana del G7 e brasiliana del G20 nel 2024.
Importante questo rapporto tra le due nazioni ed i due popoli in una fase in cui si stanno ridefinendo nuovi equilibri fra le diverse aree del mondo, con nuovi poli di influenza rispetto a quelli tradizionali.
L’Ambasciatore Mosca de Souza ha affermato che in questo periodo delicato tanto può fare il Rotary che come noto è da sempre attivato, tramite i suoi soci capillarmente presenti in tutto il mondo, per affrontare le cause alla base dei conflitti, tra cui la povertà, la discriminazione, le tensioni etniche, la mancanza di accesso all’istruzione e la distribuzione iniqua delle risorse.