
Un milione di vittime tra Ucraini e Russi è il risultato della follia dell’armamento ad oltranza.!
Una tragedia di queste proporzioni non può ridursi a passerelle di pseudo intellettuali in piazza o battibecchi politici da salotto per aumentare lo share degli ascolti in TV,ma richiede pragmatiche risoluzioni.
E’ questo il senso della posizione diffusa dal Comitato per la Pace di IO SUD,il movimento contro ogni forma di violenza ,fondato dalla Senatrice Adriana Poli Bortone.
E’ urgente la ricerca della Pace,ma sopra tutto del RISPETTO dove i Popoli possano sentirsi protetti.
Una ricerca, quella della pace in questi tempi che sembra sia congelata nei frigoriferi delle nazioni..Non si riesce a capire, né a comprendere, che la guerra, le guerre, gli ostruzionismi, gli egoismi totalitari, le sopraffazioni monopolistiche e le fobie religiose e altrettanto civili, e il razzismo, stanno riducendo, quella conquista, ottenuta a suon di martiri e di semplici eroi che a costo della propria vita si sono immolati per ridare alle genti, la libertà, la democrazia, e il bene essere sociale.
Ma cos’è la PACE. La pace è e dovrebbe essere quel modo di vivere che ti consente di non aver paura di aggressioni di sorte, di non aver paura di professare un credo, di non aver paura di camminare per strada a tarda notte, la paura di non trovare alcuno a casa tua, la paura di non subire danni alla tue cose, insomma la Pace è e dovrebbe essere sopra tutto RISPETTO verso tutto e tutti.
E’ da qualche tempo che due giocatori di scacchi, campioni del mondo, seduti al tavolo di un’Europa senza gambe, si contendono una vittoria che non potrà mai esserci se non con una totale distruzione di uno di essi, di entrambi, o della stessa Europa. Nonostante il segna tempo sia fermo, non essendoci da parte di entrambi alcuna mossa che possa far intravvedere una soluzione per terminare equamente una partita, senza vinti né vincitori o vincitori entrambi, serve l’intervento chiarificatore e mediato di tutte le forze in campo. Vale a dire, non solo l’Europa, ma anche l’Africa, le Americhe, l’Australia, il Giappone, la Cina e tutte le Isole del mondo, oltre alle varie gerarchie delle confessioni, cattoliche, islamiche, ortodosse, induiste, ebraiche, buddiste ecc. Ci vorrebbe una coralità al di sopra di ogni sospetto, che sia ammessa da entrambi i giocatori, che parlano la stessa lingua, mangiano allo stesso modo, producono fabbisogni identici e praticano la stessa politica.
In considerazione di tale premessa è stato analizzato un metodo che parrebbe poter funzionare, se si potesse eliminare il sistema che governa il mondo, quello di pensare, come in una famiglia normale, di farsi gli affari propri, senza interagire nelle case degli altri di cui non si conosce nulla, se non per quello che si vuole far sapere. Nel contesto internazionale dello scacchiere più allargato del gioco degli scacchi, intervengono politiche che sono principalmente orientate alla captazione delle ricchezze degli altri per soddisfare i propri bisogni, lasciando che la miseria e le guerre foraggino le industrie che si occupano di interventi in tal senso.
Non si può più lasciar correre, bisogna dire basta a gran voce, non servono le teorie, servono i fatti e i fatti indicano che bisogna fare in modo che le pedine a disposizione dei due giocatori, in precedenza detti, non ci siano più. Nel senso che vanno fermate le derrate non alimentari che non soddisfano il senso di fame ma che alimentino la fame per far comprendere il senso della vita ma sopratutto il senso della pace, come quando in una delle guerre mondiali, nel tempo di un Natale gli eserciti in conflitto, in un campo di battaglia di poche centinaia di metri, cessarono le ostilità per condividere una festa, nonostante non si professasse il proprio credo, né si parlasse la stessa lingua, senza attendere alcun ordine specifico, condividendo quel poco che nelle trincee sotto cumuli di neve era rimasto. La battaglia su quella scacchiera contesa, non è giocata direttamente dai contendenti che invece hanno dalla loro parte pedine, che nel momento che sono mangiate non tornano più in campo, non abbracciano più i genitori, non vedono più i figli non possono amare più la propria donna, non possono sapere del loro futuro.
Sarebbe utopico, ma ci piace pensarlo, che tutto si risolvesse con una partita a scacchi, organizzata da una qualsiasi entità, meglio sarebbe extraterrestre ma al momento non ne conosciamo alcuna, in uno stadio che abbia come spettatori il mondo intero per non permettere alcun baro.
Il mondo è martoriato dalle guerre, senza sapere che quelle più disastrose sono vicine a noi, se non accanto a noi, se non dentro di noi. Bisogna in tutti i modi offrire alla Pace la possibilità di stringere tutti i popoli in un abbraccio. Basta solo un po’ di buona volontà. I soldi non servono nell’ di là.
E’ una guerra che sta causando immenso dolore e sofferenza alle popolazioni coinvolte ma i cui riflessi giungono pesantemente in Italia ad acuire ancor di più la quotidianità delle nostre famiglie del Sud.
Su un’altro tavolo invece, il gioco è duro. Un gioco forse voluto per disorientare un oriente vicino ad una pace duratura. Mancava così poco nel vedere bandiere bianche sventolare al vento, mentre ora, fuori da quell’immagine rosa, sembra che sia in corso una partita di poker con le carte che l’unico colore che conoscono è il nero, una partita di quelle da evitare, se non si è incalliti abili giocatori anche a sprezzo dell’altrui vita. In questo gioco le fiche, purtroppo, non sono di plastica o d’oro, sono invece di carne e di ossa, sono bambini, ragazzi, donne, uomini e anziani.
E come un croupier che arraffa tutto sul banco verde della roulette russa o del chemin de fer vengono annientati nel disperdere le fiche per terra intorno al tavolo, calpestati dagli stessi giocatori che della vita hanno un concetto diverso. Sono giocatori cresciuti nell’acredine di torti, malversazioni, nell’abbraccio della morte in funzione di un idea che non è quella voluta da nessun libro, nessuna testimonianza, nessuna fede, nessuna religione. Purtroppo, però, quando si usano mazzi di carte truccate o palline guidate da sistemi di intelligenza artificiale, la famosa IA o AI, può succedere che il rischio dell’irreparabile possa soccombere.
Noi di Io Sud riteniamo che in quei giochi non ci siano Jolly né palline regolari, e riteniamo, ed è questo il nostro credo, che si può fare in modo che i falchi non sputino più chicchi di riso che servono più a combattere la fame e che le colombe al posto del ramo di ulivo facciano piovere tanto di quell’olio da non permettere di far muovere mezzi e armi militari costringendo tutti a cautelarsi per non finire tutti in una padella gigantesca. Calpestiamo tutti questa terra, perchè ognuno di noi ha una missione, e la missione è di migliorarla non di abbruttirla. Dobbiamo pensare ad una pace stabile, iniziando dai nostri centimetri, da noi, non estremismi corrotti solo dal bieco interesse di chi ha ormai tutto e l’unico gioco che gli è rimasto da fare è quello di rovinare la vita al mondo intero.
Ma forse non sa che la vita non è un gioco, e nel caso lo fosse, un’altro croupier sa quando vincere.
Fermiamoci un minuto, in tutto il mondo, alla stessa ora, nello stesso giorno, facciamo in modo che questo silenzio surreale giunga fino ad otturare le canne di tutti i mezzi di offesa,che faccia sventolare solo bigliettini con sorrisi e abbracci, altrimenti si corre il rischio dell’irreparabile, facciamo in modo che in quella parte del mondo, che della pace doveva essere un baluardo, lo sia davvero e non solo in quella. Facciamo che non c’è bisogno di conquiste imperiali, non c’è bisogno di ricchezze ineguagliabili, non c’è bisogno di altro se non del rispetto per la natura e la vita di tutti gli esseri del pianeta chiamato Terra. Di certo, i jolly non sempre aiutano i fortunati giocatori, specialmente se l’attenzione dell’opinione pubblica viene dirottata su di un’altra partita, ma dobbiamo sforzarci di trovare jolly in ognuno degli abitanti della terra e perchè no, anche di quelli che la terra la vedono solo come un palla che si sta autodistruggendo.
*A cura del “Comitato per la Pace” del Movimento Politico, Culturale Meridionalista- “IO SUD”