
Nel Piano di Riarmo è prevista “la possibilità di reindirizzare verso la difesa le quote non utilizzate dei fondi di coesione (che si stima ammontino a circa 350 miliardi di euro). Si tratta di una possibilità volontaria, lasciata a ciascuno Stato membro, e che comprenderebbe anche progetti di ricerca e infrastrutture”. Giorgia Meloni ha ribadito oggi che l’Italia non lo farà. Ma noi vogliamo garanzie precise. Per questo abbiamo lanciato questa petizione:
“Noi Sindaci e Cittadini del Sud, preso atto che l’Unione Europea ha varato il piano Rearm EU, consapevoli della necessità di rafforzare l’asse della sicurezza e della difesa comune europea, in un quadro di una più forte e coerente unità politica dell’Unione europea, chiediamo che i fondi europei destinati alla Coesione sociale e territoriale non siano impiegati per tale finalità. Chiediamo che le rassicurazioni fornite dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i timori espressi dagli esponenti di entrambi gli schieramenti politici trovino un riscontro reale e garanzie a livello parlamentare. Sottrarre risorse a spese fondamentali per il Mezzogiorno, come la sanità, i servizi sociali, l’istruzione, i trasporti, la transizione ecologica e altri settori vitali per le nostre popolazioni, potrebbe comportare una grave battuta d’arresto per gli sforzi che sono stati compiuti finora per raggiungere l’obiettivo della convergenza con le aree più sviluppate del Continente. Siamo orgogliosi di essere europei e siamo consapevoli che in questi anni le politiche europee, da ultimo attraverso il Pnrr, hanno contribuito a stimolare le energie endogene dei nostri territori, nonostante allo sviluppo del Mezzogiorno siano state destinate risorse molto inferiori a quelle assegnate dall’Europa per consentire la riduzione delle gravi diseguaglianze che tuttora penalizzano i nostri territori. Una ulteriore riduzione delle risorse destinate ai territori più fragili, tuttavia, sarebbe il definitivo tradimento delle speranze riposte dai cittadini meridionali nel Next Generation Eu. In una congiuntura internazionale difficile, aggravata dalla prospettiva dei dazi e nella quale auspichiamo tornino a spirare i venti di una pace giusta, il Mezzogiorno rischia di rivelarsi la vittima sacrificale, destinata a soccombere. È importante dunque che i parlamentari italiani di ogni schieramento profondano tutti gli sforzi necessari per tutelare, in questa fase delicata, la parte più vulnerabile del Paese, fornendo garanzie precise sulla tutela dei fondi destinati alla Coesione territoriale.
Vito Fusco, Sindaco di Castelpoto (BN);
Corrado De Benedittis, Sindaco di Corato (BA);
Rossella Solombrino, Movimento equità territoriale;
Francesco Silvestri, fondatore Assi Recovery Sud, comitato d’onore e di studi Filomena d’Amante;
Antonio Piangiolino, 34 Testa al Sud;
Giovanna Bubello, fondatrice Assi Recovery Sud,
Alessandria della Rocca;
Davide Carlucci, Assi-Recovery Sud;
Luigi Sarnataro, Sindaco di Mugnano di Napoli;
Marco Esposito, 34Testa al Sud;
Michelangelo De Chirico, Sindaco di Terlizzi (BA);
Pino Aprile, Movimento equità territoriale;
Rossella Baldassarre, Sindaco di San Chirico Nuovo (PZ);
Nicola Natuzzi, 34Testa al Sud;
Giuseppe Capobianco Associazione Culturale “La Taranto che Vogliamo”;
Daniele Quarta;
Michele Laricchia, Sindaco di Capurso (Bari);
Nicola Fiorita, Sindaco di Catanzaro;
Michele Minenna, Sindaco di Grumo Appula (BA);
Mosè Antonio Troiano, Sindaco di San Paolo Albanese (PZ);
Giuseppe Taurino, Sindaco di Trepuzzi (LE);
Amedeo Bottaro, Sindaco di Trani;
Angelantonio Angarano, Sindaco di Bisceglie (BT);
Giovanni Galli,
Sindaco di Salcito (CB).