
Strumenti di IA tra pro e contro.
Dal Mondo – Da qualche anno ormai, l’intelligenza artificiale (IA) ha iniziato il processo di rivoluzione nel nostro modo di interagire con la tecnologia. Quasi in ogni casa ormai vi è la presenza di assisti virtuali come Siri e Alexa, Google, e molti altri strumenti utili ed avanzati per il lavoro di automazione, analisi dei dati e traduzione automatica. Insomma l’IA è diventata man mano un elemento essenziale nella vita quotidiana e professionale della maggioranza degli utilizzatori di dispositivi informatici. Tuttavia, sorge spontanea una domanda: quali sono rischi legati alla privacy? In questo articolo, andremo ad illustrare i principali pericoli associati all’installazione di applicazioni, al loro utilizzo ed agli strumenti basati sull’intelligenza artificiale sui dispositivi personali e aziendali, fornendo una panoramica al fine di sensibilizzare gli utenti su queste potenziali e rischiose criticità.
1. Raccolta dei dati personali
Uno tra i rischi più rilevanti dall’utilizzo continuativo di app e tool di IA, è costituito dalla raccolta senza una regolamentazione adeguata di dati personali. Infatti, gli algoritmi di intelligenza artificiale funzionano mediante una mole enorme di dati e informazioni che vengono ad essere utilizzate al fine di addestrare e implementare i modelli linguistici. Tutto questo richiede accesso a dati sensibili, quali:
– Geolocalizzazione in tempo reale.
– Cronologia delle ricerche web.
– Contenuti delle email e messaggi.
– Immagini e video salvati sul dispositivo.
Mentre alcune app dichiarano esplicitamente di raccogliere tali dati, altre invece acquisiscono in modo meno trasparente. Molti utilizzatori non si rendono effettivamente conto di quanto stiano condividendo e di come queste informazioni sono trattate.
Per fare un esempio molto pratico per permettere ci comprendere il problema, alcune app con funzionalità basate sull’IA potrebbero analizzare i contenuti delle email in ambito aziendali per riassumere il testo e fornire delle risposte automatiche oppure organizzare il calendario. Questa attività consente all’app di accedere ad informazioni confidenziali e pertanto espone a possibile utilizzo improprio dei dati.
2. Cessione dei dati con terze parti
Ulteriore aspetto a mio avviso estremamente preoccupante, è la possibilità che i dati raccolti da queste applicazioni basate su algoritmi di IA vengano condivisi con terze parti, senza preventiva e necessaria richiesta di autorizzazione. Oggi sono tantissimi gli sviluppatori di software collaborano con aziende esterne per poter offrire una migliore esperienza di utilizzo agli utenti. Non avendo una regolamentazione adeguata, questa condivisione di dati, purtroppo può generare non pochi rischi circa la violazione della privacy degli utenti che utilizzano la
Guardiamo dal punto di vista pratico questo problema, se si va ad installare un’app di traduzione automatica basata sull’IA su uno smartphone aziendale. Durante l’utilizzo, l’applicazione acquisisce i dati del testo da tradurre inviandoli a dei server remoti esterni. Questo raccolta ed elaborazione potrebbe interessare società terze incaricate di gestire l’elaborazione dei dati. Si pensi, nel caso in cui una di queste società subisca un furto di dati, tali informazioni potrebbero essere utilizzati per fini illegali.
Senza dimenticare, che molte aziende effettuano direttamente la vendita dei dati utente a società di marketing e profilazione commerciale, in mancanza di un preventivo e corretto dell’utente. Questo attività non correttamente autorizzata è tipica di moltissime tra le applicazioni gratuite, che vivono dei proventi derivanti la cessione dei dati degli utilizzatori a società terze.
3. Vulnerabilità in ambito sicurezza informatica
L’utilizzo di strumenti di IA, ha aumentato notevolmente il rischio di attacchi informatici. In quanto, i pirati informatici mirano a sfruttare le vulnerabilità presenti nei sistemi di IA al fine di carpire dati sensibili. Ad esempio:
– Attacchi di tipo “adversarial”: Spesso i criminali informatici mediante questa tecnica riescono ad ingannare gli algoritmi di IA, al fine di generare comportamenti imprevisti da parte del sistema.
– Phishing evoluto: strumenti basati su tecnologia IA possono consentire ai pirati informatici di generare email o messaggi di phishing altamente personalizzati, rendendo più difficile per gli utenti di identificare truffe.
– Furto di credenziali: Molte applicazioni richiedono l’autenticazione con il proprio account online e nel caso in cui le credenziali vengano compromesse, i criminali saranno in grado di poter accedere a tutti i dati associati all’app.
4. Mancanza di trasparenza e controllo
Un problema fondamentale legato all’uso di app e tool di IA è la mancanza di trasparenza riguardo al modo in cui i dati vengono gestiti. Spesso, gli utenti non hanno alcun controllo su:
– Raccolta dei dati: infatti, molti strumenti di IA non forniscono opzioni chiare per limitare la quantità di informazioni condivise.
– Conservazione i dati: potrebbero essere memorizzati su server situati in paesi in cui le leggi sulla privacy non sono cosi attente e rigorose per la tutela degli utenti.
– Tempistiche di conservazione: Alcune applicazioni conservano i dati degli utenti per periodi molto lughi, anche se l’utente non utilizza più quel servizio.
5. Questioni legali ed etiche
L’uso di questi strumenti di Intelligenza Artificiale sollevano non poche questioni a livello etico e legale. Ad esempio:
– Normativa sulla privacy: Le aziende devono essere coscienti che l’utilizzo di applicazioni basate su sistemi IA, debba essere conforme alle normative sulla Privacy. L’inosservanza di queste norme può comportare sanzioni molto rilevanti sia a livello economico che legale. Per tal motivo si rende necessario un uso consapevole della tecnologia IA.
6. Consigli per la sicurezza
E’ possibile ridurre al minimo in maniera consapevole il rischio di violazioni della privacy adottando alcune precauzioni fondamentali:
1. Consultare e Comprendere attentamente le condizioni di utilizzo prima di utilizzare uno strumento o app basato di su sistemi di IA.
2. Gestire accuratamente le autorizzazioni, bisogna concedere solo le autorizzazioni strettamente necessarie per poter utilizzare l’app, il superfluo può esporvi a rischi non indifferenti.
3. Affidabilità dell’App IA: Indipendente che si tratti di app e tool, scaricare o acquistare tali strumenti solo da fonti e siti ufficiali.
4. Formazione: In azienda, si rende necessario assicurarsi che i lavoratori siano consapevoli dei rischi associati all’uso di strumenti di strumenti basati su IA al fine di tutelare e proteggere i dati aziendali.
Conclusione
Oggi l’IA rappresenta una grande risorsa. Tuttavia, il progresso tecnologico porta con sé sfide significative in termini di privacy e sicurezza. Sfruttare al meglio i vantaggi che l’IA comporta, rende necessario e doveroso un approccio critico e responsabile, valutando attentamente i pro e i contro dei possibili utilizzi di questi strumenti evoluti.
Da non dimenticare che la privacy è un bene prezioso. Per poter godere di un’agevolazione data dall’IA spesso non si tiene in considerazione che si sta concedendo spazio al venir meno della tutela della privacy, quindi utilizzate con moderazione questi strumenti e soprattutto con molto senso critico.