Lecce, ANPI, CGIL ed ARCI: “Vergognoso dedicare Piazza ad un fascista”

In un clima di silenzio e ricordo, il Centrodestra ha scelto di commemorare la memoria di Sergio Ramelli con l’intitolazione di una piazza in Via Monteroni. La cerimonia, segnata dalla posa di una targa commemorativa, ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali: oltre alla Sindaca, erano presenti gli assessori Anguilla, Greco e Capoccia, insieme ai consiglieri De Giovanni e Maggiore.

L’iniziativa ha riacceso il dibattito politico e ha susciscitato non poche polemiche.

 


Chi era Ramelli?


Foto di https://images.app.goo.gl/Sbp7AiLJ24PD1mpx8

Sergio era uno studente italiano, militante del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), partito di destra.

Nel 1975, a Milano, Ramelli fu aggredito sotto casa da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, formazione di estrema sinistra. L’attacco, avvenuto con l’uso di chiavi inglesi, gli causò gravi ferite alla testa. Dopo diverse settimane di agonia, morì il 29 aprile 1975.

 

 


Il comunicato di Anpi, Arci, Cgil, Sindacato Studentesco, Sinistra Italiana, Udu:


Foto di https://images.app.goo.gl/1e3cCpDMmtLMD2ej8

 

 

La Giunta Comunale inaugura questa sera alle 17 una piazzetta intestata a Sergio Ramelli, un giovane neofascista deceduto 50 anni fa a Milano in seguito ad un’aggressione finita male (che avvenne il 13 marzo 1975). La destra “perbene”e quella neofascista utilizzano da anni questa ricorrenza: a Roma, ad esempio, ne fanno una cerimonia con tanto di saluti romani.

Si utilizza quella triste vicenda risalente ad anni di duri conflitti sociali e politici, in senso vittimistico ed autocelebrativo. Già nel 2021 ci fu l’opposizione vasta del mondo antifascista cittadino, per evitare strumentalizzazioni della memoria storica pubblica e non arricchire la già vasta toponomastica di destra della nostra città.

La retorica della pacificazione, della mitizzazione di uno degli episodi degli anni ’70 del secolo scorso con tanto di rito del “Presente!”, è funzionale alla destra nazionalista e sovranista, in complicità con il neofascismo di CasaPound ed altre organizzazioni consimili, come Forza Nuova.

Per questo denunciamo questa ulteriore offesa alla nostra città democratica ed antifascista ed invitiamo associazioni e sindacati, partiti e società civile a vigilare contro questo clima che si vuole così creare a Lecce.

Anpi, Arci, Cgil, Sindacato Studentesco, Sinistra Italiana, Udu

 


La risposta della Federazione Provinciale di Gioventù Nazionale, con il suo dirigente Andrea Gaetani, non si è fatta attendere:


 

Andrea Gaetani, dirigente Gioventù Nazionale Lecce

“Ci sorprende un comunicato in cui alcune sigle della sinistra universitaria, unitamente ad Anpi, Arci, Cgil, lamentano l’inaugurazione di una piazzetta dedicata a Sergio Ramelli da parte del Comune di Lecce, nel giorno del cinquantesimo anniversario dal suo brutale omicidio.

Le sigle di sinistra esordiscono definendo Ramelli un “giovane neofascista deceduto per un’aggressione finita male”. Forse perché li risulta sconveniente dire la verità: cioè che Ramelli era un giovane del Fronte della Gioventù ucciso da militanti della sinistra estrema che gli hanno spaccato il cranio a colpi di chiave inglese. Non certamente perché era un pericoloso “neofascista”: era di fatti un ragazzo che non aveva precedenti penali, che mai aveva partecipato ad aggressioni, risse o minacce e che non aveva neppure mai attaccato manifesti né distribuito volantini nella sua scuola.

Ma è stato ucciso meramente perché colpevole di aver scritto un tema scolastico in cui aveva espresso posizioni di condanna nei confronti delle Brigate Rosse. Una minimizzazione e un revisionismo, nel perfetto stile di Anpi e compagni, volto a dare una lettura dei fatti congeniale alla loro narrazione di parte. Dopodiché, le sigle della sinistra si lanciano in rocamboleschi paragoni tra chi in altre città commemora l’evento adottando comportamenti apolegetici e chi invece ieri a Lecce, in modo sobrio, rispettoso e autorizzato, ha voluto ricordare il sacrificio di un ragazzo innocente che ha perso la vita a soli diciotto anni a causa di quell’ingiustificabile odio politico che imperversava nel nostro Paese.

Definiscono poi l’intitolazione della piazza un’”offesa” alla città, dimenticando che è stata proprio la nostra città a voler celebrare questo ricordo con un voto unanime da parte di tutte le forze politiche presenti all’interno del consiglio comunale di Lecce. Consiglio Comunale in cui all’epoca, tra l’altro, il centrosinistra aveva la maggioranza: non si trattava dunque di una volontà di alcuni o della destra, ma di una volontà di tutta la città al di fuori dei pochissimi che oggi si stracciano le vesti.

La piazzetta, infine, è stata dedicata a “Sergio Ramelli e a tutte le vittime dell’odio politico”, volendo ricordare, con lui, i tanti, di ogni schieramento politico, che trovarono la morte in quegli anni tragici della nostra storia. Ma i rappresentanti locali della sinistra estrema ritengono evidentemente che ci siano dei morti di serie A e dei morti di serie B, e che alcuni meritino di essere ricordati e altri no perché colpevoli di pensarla diversamente da loro.

Se da un lato, dunque, vi è una città che intende riaffermare con forza il ricordo di tutte quelle violenze, dall’altro, c’è chi ancora oggi purtroppo preferisce alimentare quello scontro politico che non fa bene a nessuno.“

 


Tutto lascia presagire che, nello scenario politico, le polemiche non s’attenueranno.

Articolo di Marco Russo.

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