
Ci sono a volte definizioni che arrivano a gratificare molto l’animo di un poeta, specie in un ambiente artistico-letterario solitamente scevro di complimenti, ma pronto troppo spesso a negare con ferocia qualsiasi cosa buona venga proposta.
Allora mi si permetta di ringraziare il critico Francesco D’Episcopo per queste sue generose parole che si sommano ad una stessa definizione che con grande cuore vollero dare di me il Maestro Giorgio Bàrberi Squarotti, Alessandro Serpieri e Andrew Mangham.
Qualcuno, dunque, ha voluto vedere in me delle genialità e di questo sono loro grato, e non perché io mi ritenga in verità un genio, ma perché la loro definizione dimostra l’apertura mentale che gli stessi hanno avuto verso il prossimo ed è un qualcosa che sempre mi emoziona specie quando questo mi tocca così da vicino…
Video Francesco D’Episcopo in occasione della presentazione a Piano Vetrale “Paese dei Murales” dell’antologia Poeti Empatici Italiani (Genesi, 2025):

Altre definizioni e giudizi critici:
“Leggo le Sue poesie con molta ammirazione ed emozione. I Suoi versi alternano visioni e memoria, ma altissimi sono soprattutto i testi metafisici e sacrali. La Sua poesia è ricca, vitale, sempre suasiva ed efficace, spesso geniale”. Giorgio Bàrberi Squarotti
“La letteratura appare a Menotti Lerro come uno spazio di verità cui consegnarsi senza esitazioni e diffidenze, un repertorio di stili e di simboli che continuano a bruciare sulla pagina, a nutrire di miti e di ragioni il proprio ‘io’ sanguinante e ferito”. Giancarlo Pontiggia
“Questo è il potere che Lerro scopre nella sua poesia: offrire un metodo per controllare l’oscura alchimia del suo genio”. Andrew Mangham
“Menotti Lerro è uno dei poeti più interessanti dell’attuale panorama letterario italiano”. Roberto Carifi
“Tra disperazione e sogno, la voce poetica di Lerro mostra una peculiare forza espressiva modulata con immagini spesso sorprendenti e con una sapiente tecnica ritmica e/o metrica”. Alessandro Serpieri
“Caro Lerro, Donna Giovanna è geniale, originalissima e grandiosa”. Giorgio Bàrberi Squarotti
“Grandiosa e drammatica è la Sua nuova raccolta di versi: è visionaria, accesa di una religiosità corrusca di straordinaria intensità e verità. Tutto il discorso poetico è altissimo, fra tragicità e luce. Mi sembra che la Sua poesia sia giunta a un culmine ben raro nei nostri tempi (e anche in passato)”. Giorgio Bàrberi Squarotti