
I miei dibattiti sull’importanza del dialetto, anche in poesia, con il poeta dialettale per eccellenza, Franco Loi, sono stati molteplici nel corso degli anni. Diciamo che ogni volta che ci vedevamo 8ed erano incontri frequenti) non mancava mai una qualche apertura al “problema”. Era il nostro modo speciale di andare oltre la poesia stessa, arrivando al cuore del linguaggio e delle nostre rispettive radici: lui uomo del Nord più aspro e duro, io figlio di quel Sud che a volte sa accogliere meglio lo “straniero” che i propri giovani.
Nessun’altro poeta, comunque, suscitava in me tale desiderio di scavo identitario. Loi era magnetico, autentico, quasi surreale in certe sue percezioni.
In questi giorni ho voluto ricordarlo così, attraverso parti di filmati inediti che qualche volta abbiamo registrato; ma i nostri discorsi intorno al suo dialetto e al mio dialetto cilentano (specie da quando Loi divenne Presidente Onorario del Centro Contemporaneo delle Arti con sedi proprio a Milano e nel Cilento) furono tanti. Parole vive e forti che ormai vivono solo parzialmente, con dolorosa nostalgia, nella mia memoria che pure idealizza e distorce…
Video inedito sul dialetto:

(Franco Loi è incluso nell’antologia Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, 2025)