
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver revocato le licenze concesse dal suo predecessore Joe Biden più di due anni fa, che consentivano alle compagnie petrolifere statunitensi di operare in Venezuela nonostante le pesanti sanzioni imposte al Paese. Una mossa che colpisce in particolar modo la Chevron, l’unica grande compagnia petrolifera americana con operazioni significative a Caracas, eliminando così una fonte di reddito fondamentale in un’economia traballante gestita dall’avversario di sinistra Nicolas Maduro.
Trump revoca le licenze petrolifere del Venezuela
Trump ha citato due motivi principali per la sua decisione: il fallimento del regime di Maduro nel soddisfare le condizioni elettorali e il suo ritmo inadeguato nell’accettare i cittadini venezuelani deportati dagli Stati Uniti. Le licenze concesse da Biden, di cui ha beneficiato la compagnia petrolifera statunitense Chevron, non sono state rinnovate nel 2024, ma sono state concesse licenze individuali ad alcuni partner e clienti della società statale venezuelana Petróleos de Venezuela SA (PDVSA), consentendo alle esportazioni di fluire verso mercati tra cui Stati Uniti, Europa e India. In base all’attuale licenza concessa dall’amministrazione Biden, la Chevron era autorizzata a operare in Venezuela fino alla fine di luglio, pertanto la decisione di Trump anticipa di diversi mesi la cessazione delle attività. Caracas ha le più grandi riserve petrolifere comprovate al mondo, con almeno 300 miliardi di barili.
Ripercussioni sull’economia
A differenza delle entrate petrolifere governative, che spesso bypassano l’economia più ampia, i guadagni in dollari di Chevron rimangono in Venezuela. Gran parte di essi viene reinvestita in valuta locale tramite banche private, consentendo prestiti alle aziende che stimolano la crescita economica. Si stima che le joint venture tra Chevron e PDVSA abbiano contribuito al pagamento di circa 4 miliardi di dollari di imposte negli ultimi due anni, rappresentando circa un quarto delle entrate totali del governo. Una parte di questo denaro è arrivato ai consumatori, favorendo una modesta ripresa visibile nelle nuove catene di vendita al dettaglio, nei negozi di lusso e nelle concessionarie di automobili di Caracas. Tuttavia, la stragrande maggioranza della popolazione continua a vivere in povertà, mentre oltre 7,7 milioni di venezuelani hanno lasciato il Paese negli ultimi dieci anni. La spinta economica non ha portato a riforme politiche, contrariamente alle aspettative dell’ex presidente Biden quando, nell’ottobre 2023, ha allentato parzialmente le sanzioni dell’era Trump per sei mesi nel tentativo di convincere il leader chavista a indire elezioni libere e giuste. Questa strategia non ha dato i suoi frutti, poiché le elezioni del 28 luglio che hanno visto Maduro vincere un terzo mandato sono ampiamente considerate fraudolente. Le sanzioni sono state rapidamente ripristinate, ma sono rimaste in vigore diverse licenze ad hoc per le compagnie petrolifere internazionali, di cui la Chevron è la più importante.