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Menotti Lerro: “Come e perché ho innovato il Don Giovanni mutandolo in una Donna Giovanna bisessuale”

 

Nel 2015 il mio flusso di scrittura approdò al teatro: genere da me sempre profondamente amato, ma che fino ad allora non aveva rappresentato una priorità di esposizione creativa. Innovare il Don Giovanni non fu un atto mirato semplicemente al gioco letterario, bensì mi ero reso conto, e capivo che qualcosa andava corretto, che la sua figura non potesse più avere un senso nella nostra contemporaneità. Non a caso, pensavo, ormai non viene quasi più rappresentato in teatro né al cinema o in televisione, questo a testimonianza del fatto che la sua forza virile di seduttore era andata, almeno per ora, perduta. Riflettendo sulle ragioni che avevano tutto questo determinato, capii che i costumi della seduzione e sessuali erano radicalmente variati.

Ma chi era adesso il nuovo Don Giovanni? Mi bastò poco per comprendere che il mitico libertino aveva cambiato genere e che ora tutti i suoi inganni in “scioltezza” venivano messi in scena sull’indefinito teatro del mondo dalle donne. Quest’ultime, tra l’altro, ormai così disinibite da dichiarare spesso e volentieri le loro tendenze omosessuali, o meglio ancora bisessuali.


Dunque, rotti gli indugi, diedi vita alla mia Donna Giovanna, l’ingannatrice di Salerno, personaggio colto e feroce nei suoi pensieri, fermi nel vendicarsi della “stupidità” umana attraverso i suoi tranelli, atti anche a distoglierla dalla noia in cui il suo intelletto sprofonda con facilità.

La prima messa in scena si tenne presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze nel 2017 e fu un grande successo di pubblico e di critica. Poi Milano, al Sala Fontana, al Sancarluccio a Napoli e in tanti altri teatri d’Italia.
Donna Giovanna fu accolta a Siviglia, presso la Biblioteca “Infanta Elena”, dove fu sancito ufficialmente il passaggio dal Don Giovanni maschile al Don Giovanni Femminile, dall’eterosessuale al bisessuale…

A lei sono state dedicate opere di Maestri di arte visiva importanti d’Italia come Omar Galliani e Antonello Pelliccia e tanti altri. E ha avuto l’onore di essere oggetto di tesi di Laurea Magistrale presso l’Università degli Studi di Palermo laureandosi con 110 e lode.

Un giorno, prima o poi, lo prometto, la rivedremo comparire sulle scene in tutto il suo ammaliante fascino…
Intanto, con inquieta serenità, nella sua Salerno, riposa, seduce e…inganna.
A presto!

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