
di Antonello Liuzzi
Che bambina è stata Midorii e quando la folgorazione?
Midorii è stata una bambina creativa, vivace e molto simpatica. Una bambina allegra che ballava e cantava ma soprattutto parlava tantissimo.
Crescendo ho lasciato andare i limiti e le etichette imposte dalla società e ad oggi mi sento molto vicina alla me piccola, credo di non aver perso nessuna delle caratteristiche che mi riconoscevano quando ero bambina.
Essendo cresciuta poi in una famiglia di musicisti il contatto con la musica è stato immediato e naturale.
Ho video in cui cantavo “come saprei” di Giorgia, appena uscita al Festival del 95: era il mio gioco preferito, che in maniera del tutto spontanea è diventato la mia passione.
Che legame ha con la sua città di origine?
Matera è la mia terra. Un posto sano e semplice in cui crescere. Una città buona, dove puoi giocare per strada ed uscire da sola a tutte le ore, senza avere paura.
Credo questo sia un valore immenso che ti permette di avere un’infanzia serena e una vita “facile”, ingenua.
Matera sarà sempre il mio posto felice, in cui tornare per sentirmi davvero a casa.
Ci racconta un’esperienza, un incontro che l’ ha segnata nel suo percorso?
Le esperienze più significative per me sono iniziate sempre con una valigia e un trasloco: prima per andare a Roma, poi a Milano.
Lasciare Matera per Roma è stata una scelta difficile, coraggiosa: a Matera lavoravo, ero conosciuta e riconosciuta
Andare a vivere a Roma è stata una sfida, una battaglia che penso di aver vinto per le soddisfazioni che ho ottenuto in questa città.
Lasciare Roma per Milano nel 2019 è stato un altro grande passo, avventato e forse incosciente, che però mi ha permesso di lavorare con Achille Lauro.
Oggi che ho scelto Roma come città in cui vivere in qualche modo resto sempre legata a queste tre città: Matera, Roma e Milano
Ad oggi insegno al conservatorio di Milano, torno a Matera per sentirmi a casa e a Roma svolgo l’80% della mia attività artistica con Massimo Ranieri e i miei progetti.
Cosa significa per lei salire su un palco davanti a tante persone?
Salire su un palco è lo step finale di tutto quello che ho studiato e imparato nella mia vita.
Il palco è la prova del 9, è quel posto magico in cui riconosco di occupare uno spazio con il corpo e con l’anima.
È sul palco e davanti a tante persone che tutto quello che ho fatto ha un senso.
Quali i prossimi impegni e progetti?
Continua in questo periodo la tournée con Massimo Ranieri, ma dopo un periodo di adattamento a questo nuova esperienza, in cui non ho avuto tempo di dedicarmi al mio progetto, sono tornata a scrivere e spero di registrare al più presto le nuove cose che ho da dire e farle sentire a più persone possibili.
Quali consigli darebbe a un giovane che vuole intraprendere la sua carriera?
Di cambiare lavoro? Ahahaha
Vivere di musica è il più bel lavoro che possa esistere ma non è semplice.
Ci sono infiniti periodi bui e tanti piani B da considerare.
Ad un giovane artista direi di avere ben in mente il suo obiettivo, di non perdersi mai per strada e di seguire quella giusta, di osare e non aver paura di sbagliare.
Ma soprattutto gli direi di preferire sempre la musica, di fare tutto per la musica e non per la fama, per il successo.
Se si fa musica per la musica ci sono mille alternativa in questo mondo per realizzarsi, che non sono necessariamente un disco d’oro o la tv.