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Melucci Ciao Ciao

Melucci Ciao Ciao è il titolo preso a prestito da una storia di Facebook del consigliere comunale Massimiliano Di Cuia di Forza Italia

Presso l’ufficio del segretario comunale 17 consiglieri si sono dimessi per affondare la giunta Meluccui e di questi otto appartengono al centro destra e nove al centro sinistra. Una scelta bipartisan per mettere fine a una giunta antipolitica.

Anomalia politica

Entrata in crisi un anno fa la giunta Melucci – eletta a furor di popolo al primo turno del giugno 2022 per il secondo mandato – , si reggeva ora con pezzi, scelte singole di consiglieri dell’ex maggioranza che, in barba alle decisioni dei partiti, avevano scelto di seguirlo.

Un anno fa la diciattesima firma venuta meno all’ultimo fu dell’ex grillo parlante Luigi Abbate. Lo scomodo giornalista che interrompeva i comizi con megafono era entrato in consiglio comunale negli scanni dell’opposizione, in virtù dei resti per essere stato candidato sindaco contro Melucci. E lui lo ha salvato per un anno. Ne ha beneficiato anche per il ruolo di presidente del Consiglio Comunale.

Oggi la conta dei diciassette è fatta, nessun ripensamento o tradimento all’ultimo istante.

Ieri gli otto del centro destra si dicevano scettici del risultato, Massimiliano Di Cuia di Forza Italia: “Da parte nostra non ci sono vendette e rancori verso Melucci, ma lo riteniamo inadeguato ad affrontare future sfide della città!”

Sarà vero che è un problema del centro sinistra. Non v’è dubbio che Melucci era stato eletto per il secondo mandato sindaco e anche presidente della Provincia. Cosa è accaduto?

Accostamenti con Renzi prima, fino all’ultima cena con i leghisti di Salvini, si può dire che la giunta si è trasformata nei sei personaggi in cerca d’autore, ma senza nessuna forza politica alle spalle. Una anomalia che non poteva durare.

Avanti il prossimo

Cosa accadrà dopo un commissariamento, chi sarà a destra o a sinistra, a proporre un candidato credibile per guidare la nostra città per i prossimi anni decisivi?

Quello che serve e’ la credibilità, insistiamo su questo; una figura che possa davvero raccogliere il consenso di una città tradita, possiamo dirlo, anche per scelte di piccolo cabotaggio, quasi un tornaconto personale e altre quisquilie che non appartengono alla polis, quella culla democratica che ci viene dal passato e che non dobbiamo mai dimenticare.

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