Principale Politica L’elettrochoc dell’Europa, l’analisi di Rodolfo Carelli

L’elettrochoc dell’Europa, l’analisi di Rodolfo Carelli

Immagine in bianco e nero di una città europea moderna con fulmini nel cielo e grafici economici sovrapposti, simbolo di crisi e cambiamento.
Un paesaggio urbano europeo con tempesta e indicatori economici: metafora visiva della crisi e delle trasformazioni in atto.

Merkel, Mattarella, Draghi e Macron, la scossa per un’Europa più forte.

L’Europa è a un bivio. Il disimpegno USA impone all’UE di rafforzare il proprio ruolo.
Merkel, Mattarella, Draghi e Macron scuotono l’Europa.

Fotografia in bianco e nero di Rodolfo Carelli
Rodolfo Carelli

L’elettrochoc per l’Europa!

di Rodolfo Carelli

Merkel, Mattarella, Draghi, Macron.

Non basta ricordare gli episodi simili del passato e pensare di salvarsi l’anima! Occorre una presa di coscienza per l’assunzione di responsabilità verso il presente ed esempi per tutti per il ruolo coperto in passato, come la Merkel, o per quelli oggi assolti, come Mattarella e Macron, ed infine le grandi riserve per incarichi di livello internazionale, come Draghi!

Non si sono fatti pregare e sono scesi esemplarmente in campo nel momento in cui una dimensione ideale come l’Occidente rischia d’eclissarsi per il disimpegno USA, già baluardo mondiale contro gli attacchi alla democrazia con la partecipazione a due guerre mondiali, salvandoci dalle tre pesti politiche del secolo scorso: nazismo, fascismo e comunismo!

Insieme passiamo brevemente in rassegna i nostri protagonisti con i loro interventi ad agire come un elettrochoc sull’Unione Europea per le accresciute responsabilità.

Ha incominciato la Merkel, certamente tra i più prestigiosi protagonisti a cavallo dei due secoli, che ha rotto clamorosamente il meritato riposo ricordando alla sua Germania che non era possibile accreditare come forza di governo del Paese gli eredi della peggiore tradizione nazista dell’umanità!

Ebbene, la grande manifestazione popolare a Berlino, che ha raccolto l’appello della Merkel, ha sortito il suo effetto. Alle vicine elezioni per il nuovo governo del Paese ci si va con un documento condiviso da tutte le altre forze politiche del Paese di non prestarsi ad accordi così pericolosi.

A seguire, la messa in allarme del nostro Presidente della Repubblica, contro cedimenti pericolosi agli appetiti reiterati dell’orso russo a ritornare ai confini dell’URSS, nel momento in cui l’incontro tra gli USA di Trump e Putin rischia di cedimenti tali da incoraggiare, sia pure dopo una effimera pace, gli appetiti del Cremlino con la richiesta di alleanza con la Cina!

Ebbene, questa messa in guardia di Mattarella ha suscitato una violenta risposta del Cremlino, che ha generato una presa di posizione quasi unanime delle forze politiche, tranne la tiepidezza fino al disimpegno di chi non ha nascosto, pur facendo parte del governo, un debole verso Putin fino a ieri, ed oggi allievi neocatecumenali del verbo trumpiano!

A seguire, la sferzata di Draghi verso l’UE, perché il processo di unione europea abbia un’accelerazione in tutti i campi, da quello economico a quello istituzionale, a partire dal paralizzante diritto di veto, fonte di ricatti, specie da parte dei sovranisti europei, quei “Patrioti” a cui fa riferimento entusiasta un Salvini, prestigioso vicepresidente del governo Meloni.

Per terminare, la sveglia del Presidente francese Macron, con l’incontro promosso a Parigi, propedeutico a quello di tutti i 27, un Macron tra i più disponibili ad una presenza incisiva nei due grandi conflitti in corso in Ucraina ed in Medio Oriente.

In conclusione, la scossa c’è stata speriamo che non sortisca un topolino!

Conclusione

Tuttavia, il quesito resta aperto, questa mobilitazione porterà davvero a un cambiamento concreto o si esaurirà in un mero dibattito senza azioni tangibili?
L’Unione Europea si trova in un momento cruciale, dove deve scegliere tra consolidarsi come attore globale o rimanere prigioniera di divisioni e indecisioni. La scossa è arrivata, ma resta da vedere se avrà la forza di trasformarsi in una vera rinascita europea, o se, come teme Rodolfo_Carelli, finirà per produrre solo un topolino politico.

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