Principale Economia Aumento energia: il dramma

Aumento energia: il dramma

Sempre più preoccupante l’aumento delle tariffe riguardanti le bollette del gas e dell’erogazione elettrica. 

Di fronte agli spropositati aumenti delle tariffe relative all’energia, il governo si ritrova stretto in una morsa d’acciaio. Così, sarebbero anche da valutare l’imposizione dei dazi voluti da Donald Trump e pare che quest’ultimo provvedimento in chiave economica, abbia avuto quel temuto effetto domino.
La condizione negativa si è abbattuta ancora una volta sui consumatori e le stime pro-capite, non dicono nulla di buono sull’impennata dei prezzi relativi ai costi energetici e sull’andamento della guerra dei dazi.

Un vero e proprio rompicapo per il governo che ancora una volta si ritrova in mezzo al guado delle polemiche all’interno della maggioranza .

Il ministro dell’economia Giorgetti ha già riferito che il governo non resterà a guardare in merito agli aumenti spropositati delle tariffe energetiche, i numeri parlano chiaro e di questo passo, il potere d’acquisto avrà un chiaro ribasso, considerando anche il galoppare dell’indice inflazionistico, contenuto a fatica sulla percentuale del 12% e che ha già avuto una flessione dell’1%.
Le stime indicano un aumento delle bollette pari al 28% per le imprese e del 31% per le famiglie nel costo dell’elettricità. Sarebbero 201 euro per le famiglie e 309 euro per le imprese. Analizzando costi e mantenimento riferiti al caro vita, l’Italia sembrerebbe proprio quel paese per pochi.
Assoutenti esprime preoccupazione per l’indice inflazionistico e i problemi di milioni di utenti italiani, condannati a districarsi nelle giungla globale dei prezzi.
Il monito arriva anche dalla componente leghista per bocca del ministro Matteo Salvini, convinto che con questo andamento si rischia il tracollo, frecciata al ministro Giorgetti costretto ora a confrontarsi con un altro grande problema e che riguarda la politica dei dazi. 

Eppure dalle forze di maggioranza c’è chi grida che con i tagli al cuneo fiscale, il tenore di vita degli italiani, sarebbe migliorato gradualmente.  

Il ministro Giorgetti in qualche sua uscita, ha giudicato l’aumento dei prezzi ingiustificato e con l’ombra della speculazione che incombe sulla vita degli italiani, ma occorre fare delle attente riflessioni in merito al caro vita degli italiani.
Il taglio delle aliquote Irpef, la rottamazione della cartelle esattoriali, saranno senza dubbio, misure di prevenzione eccellenti? Gli utenti in qualche modo potrebbero dilazionare e regolare le inadempienze con il fisco, aiutati anche dal taglio delle seconde aliquote Irpef.
Non dimentichiamo che questi strumenti sono pesanti e applicati, in un paese, l’Italia che nell’area UE  è al di sotto della media europea, con un reddito lordo di 33.000 euro e netto di 24.000 euro (dati OCSE) , se confrontiamo il dato nella fascia periodica post pandemica scendiamo ad un reddito netto pro capite di 21.570.
L’OCSE analizza il reddito medio in area UE, con un lordo pro capite di 40.000 euro e un netto di 28.000. Si, in quel perfetto politichese qualcuno direbbe che si tratta di numeri, peccato che troppo spesso, si dimentica che questi numeri confrontati con la realtà, si interpongono tra una crescita generalizzata dei prezzi e le difficoltà di moltissime famiglie italiane che non arrivano a fine mese.
Se a questo aggiungiamo la pressione fiscale arrivata al 42,8% e i mancati tagli alle accise, i giochi sono fatti e la posizione del consumatore contribuente traccia il futuro del sistema Welfare Italia: inesistente. 

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