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È durato tre ore il summit a Parigi organizzato dall’Eliseo sulla sicurezza in Europa

Macron – che prima dell’incontro ha parlato telefonicamente con Trump – ha invitato i capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca.

Naturalmente il tema è stato quello dell’Ucraina, alla luce della preparazione ed organizzazione di un incontro fra Trump e Putin alla presenza di Zelenski a Riad.

Zelenski si è pronunciato in modo abbastanza chiaro sul tema. Un accordo senza gli Stati Uniti non fornirebbe le assicurazioni necessarie per la sicurezza dell’Ucraina.

L’incontro che si terrà in Arabia saudita vuole escludere l’Europa. Trump ha detto che verrà invitata in un secondo momento.

L’organizzazione di un summit al di fuori della cornice di Bruxelles può sorprendere ma fa parte delle possibilità dell’Unione europea di procedere in alcuni casi a gruppi ristretti, come quelli che diedero inizio all’euro.

Inoltre non si può escludere il Regno Unito, uno dei paesi che si è lanciato più avanti di tutti nel fornire armi all’Ucraina. Inoltre è il paese che insieme alla Francia è dotato di armi nucleari e sommergibili nucleari.

All’Eliseo dunque con Macron c’erano il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro britannico Keir Starmer (arrivato per primo), la premier Giorgia Meloni (giunta poco prima delle 17), il polacco Donald Tusk, lo spagnolo Pedro Sanchez, l’olandese Dick Schoof e la danese Mette Frederiksen, oltre alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e al segretario generale della Nato Mark Rutte.

La delicatezza del momento è sottolineata anche dal fatto che non erano previste ufficialmente comunicazioni alla stampa. Su diversi giornali è filtrata l’irritazione di Palazzo Chigi per il formato scelto, che esclude Paesi direttamente interessati dalla guerra in Ucraina e confinanti con la Russia o con l’Ucraina, come la Finlandia, i Paesi Baltici, la Romania e altri.

La presenza a questa riunione dei vertici Ue deve aver provocato qualche irritazione tra gli esclusi, tanto che il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha precisato via social che oggi è solo l’ “inizio di un percorso” che vedrà coinvolta l’Ue.

Ma non sono in pochi a pensare che l’Unione, con i suoi tempi di reazione gioco forza lenti, vista la necessità di trovare consenso a 27, si stia rivelando poco adatta all’epoca attuale, con la storia che ha ripreso a correre di gran carriera, dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Il summit dunque ha lo scopo di non escludere l’Europa dal negoziato. Ma anche quello di selezionare i paesi volenterosi, che intendono proporsi per una iniziativa che supera sanzioni e fornitura di armi.

onostante la mancanza di un comunicato stampa è trapelato che Italia e Germania si sono dichiarate contrarie a un invio di militari in Ucraina. La nostra Premier ha inoltre precisato che si tratta di agire in una visione euro atlantica.

Lo ha confermato anche Sanchez in una conferenza stampa rilasciata singolarmente. Non ci sono le condizioni per inviare truppe in Ucraina a causa del conflitto ancora in corso.

Rutte invece, attuale segretario della Nato si è dichiarato pronto alle evenienze. La Nato non si tira indietro.

 Nelle banche europee ci sono i trecento miliardi di investimenti russi attualmente congelati e i cui interessi sono devoluti all’Ucraina. Si è parlato anche di questo?

Attilio Runello 

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