
Nel 1975 il critico letterario francesce, Philippe Lejeune, aveva dettato il suo “canone ufficiale” affinché un’autobiografia potesse considerarsi tale. Tra i vincoli imprescindibili vi era quello che la narrazione dovesse essere proposta esclusivamente attraverso la scrittura in prosa. Dal 2012, con la pubblicazione del volume Raccontarsi in versi (Carocci editore) il canone è stato profondamente rivoluzionato, proponendo, al contrario di quanto precedentemente sostenuto, una maggiore efficacia della poesia per raccontare le vicende dell’io.
A parlarne oggi è il critico letterario Francesco D’Episcopo (Università Federico II di Napoli) che ha voluto ricordare la rilevanza strutturale del ribaltamento da me operato, a favore di un’interpretazione in chiave poetica del genere autobiografico.
