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Arte e spiritualità fuse in un progetto che racconta la storia e la cultura di Taranto

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Studenti  del  Liceo ’V.Calò’, di Grottaglie, protagonisti di un progetto che ci parla della nuova dimensione della scuola, in cui la formazione culturale è anche conoscenza degli aspetti più caratterizzanti di un territorio, quali arte e spiritualità

 

Sala gremita, ieri mattina, nel Salone degli specchi di Taranto, per un incontro- evento che, come rilevato ai nostri microfoni dalla dirigente del Liceo Calò, dott.ssa Rosanna Petruzzi, ha proiettato gli studenti in una nuova dimensione della formazione scolastica. Non più relegata ad una settorialità specifica, ma decisamente multidisciplinare .

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Il folto pubblico

Tutto  ciò al fine di porre il discente in una realtà che gli consenta di acquisire anche competenze interdisciplinari. Necessarie per l’inserimento futuro nell’ambito lavorativo.

L’oro di Taranto- Be  Essence

Il progetto PCTO ‘ L’oro di Taranto- Be Essence’  presentato dagli stessi studenti, ha rappresentato uno dei tanti volti di questo Liceo, dove l’offerta formativa consente, nelle sue molteplici espressioni, l’acquisizione di quelle certezze che, sovente, mancano ai giovani, specie nel loro percorso di studi.

Certezze che sono anche consapevolezza delle proprie capacità nella proiezione di un futuro lavorativo, in cui la creatività non sia solo espressione individuale, ma si inserisca nella nuova veste della cultura di un territorio.

Acquisizione, dunque, di una mentalità imprenditoriale, posto che il patrimonio cultuale e culturale di un’area territoriale rappresenta un richiamo turistico notevole.

Ne è un valido esempio la ritualistica che fa della Settimana Santa di Taranto un unicum, sia per la sua storicità che per le espressioni di un fideismo popolare, che è anche voce narrante di un determinato tessuto sociale.

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Un esempio della produzione degli studenti

Il progetto ha consentito agli studenti della VL  di esplorare la tradizione orafa tarantina ( fiore all’occhiello del capoluogo jonico) e reinterpretarla in chiave contemporanea.

Guidati sapientemente dalla prof.ssa Concetta Solidoro, tutor d’aula, e dal prof.. Armando Blasi, tutor aziendale per l’Associazione ARTAVA, hanno creato infatti opere d’arte uniche, simbolo del dialogo tra passato e presente.

La scuola come formazione individuale e collettiva

L’entusiasmo dei presenti ha fatto eco a questa singolare iniziativa, rivelando anche i punti di merito della formazione scolastica del nostro territorio e, nello specifico, del Liceo Calò

Un territorio, il nostro,  ancora tutto da narrare, pregno di arte, di cultura, di espressioni di una storicità che sono alla base della nostra identità culturale, pronta a confrontarsi con una internazionalità che la proietti in una dimensione sovranazionale.

Ed è in questa ottica che vanno letti gli interventi dei singoli relatori di questo incontro che ha rappresentato uno step significativo verso una dimensione nuova della nostra città. Internazionale, multiculturale e, soprattutto interculturale,

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I relatori

I relatori

Dopo l’intervento iniziale dell’Assessore alle Politiche Educative e Giovanili del Comune di Taranto, dott. Federica Simili, hanno preso la parola la dirigente, dott- Rosanna Petruzzi, seguita dalla prof. Maria Antonietta Iavernaro, referente PCTO; nonché dalla prof.  Concetta Solidoro, docente della sezione Design dei Metalli e Oreficeria.

Comune denominatore dei loro interventi, indubbiamente, l’importanza di questo tipo di progettualità, non solo per la formazione dei giovani, ma anche per la valorizzazione del territorio. Iniziativa, questa, che è già in atto grazie all’operosità del dott. Gigi Montenegro, dell’Associazione La  Veste Rossa, promotore di un interscambio culturale e cultuale con Granada..

Lodevole la conduzione dell’evento, ad opera di Armando Blasi e di Lavinia D’Andria, guida turistica attenta e competente nell’ambito delle potenzialità e della reale storia della città dei due mari.

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I protagonisti del progetto

Conclusioni

Un plauso, dunque, a quest’iniziativa che apre le porte a nuovi orizzonti, in una prospettiva in cui la scuola sia vista, finalmente, nel ruolo che le compete. Quello di formazione, ma anche di concretizzazione di iniziative foriere di nuovi spazi, di nuove  certezze, non solo individuali, ma, soprattutto, collettive nell’espressione e nella valorizzazione della territorialità nella sua cultura, nonché nella sua storia.

Redazione  https://www.corrierepl.it/

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