Principale Estero Armenia e Washington firmano partenariato strategico

Armenia e Washington firmano partenariato strategico

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il Ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan hanno lanciato la Commissione per la partnership strategica USA-Armenia il 14 gennaio, in materia di difesa, sicurezza, economia e democratizzazione, segnando l’ultima pietra miliare nelle relazioni bilaterali tra i due paesi.   Sebbene la partnership strategica sia stata firmata durante gli ultimi giorni dell’amministrazione Biden, il processo di finalizzazione dell’Accordo 123 potrebbe richiedere anni per essere completato e si prevede che il coinvolgimento degli Stati Uniti nelle questioni del Caucaso meridionale diminuirà sotto Donald Trump. 

Armenia e Washington firmano partenariato strategico

Mentre il mondo attende l’inizio del nuovo mandato di Trump, l’Armenia sembra prendere le distanze dalla Russia, ottenendo una vittoria significativa nel suo riallineamento verso l’Occidente.  Blinken ha annunciato che nelle prossime settimane, una squadra di pattuglia doganale e di frontiera degli Stati Uniti si recherà in Armenia per lavorare con i partner armeni allo sviluppo di capacità di sicurezza delle frontiere. Inoltre, l’accordo richiede che gli Stati Uniti avviino negoziati con l’Armenia sulla cooperazione nucleare nello spazio civile, e Yerevan si unirà formalmente a una coalizione guidata da Washington per sconfiggere il gruppo estremista dello Stato islamico. La dipendenza dalla Russia nel settore energetico armeno pone rischi significativi, soprattutto data la crescente frattura tra i governi dei due paesi. L’Armenia continua a dipendere economicamente dalla Russia, sia nelle importazioni che nelle esportazioni, con la sicurezza alimentare che rimane una preoccupazione importante. In risposta ai rischi energetici, il Primo Ministro Nikol Pashinyan già lo scorso febbraio, aveva annunciato che Yerevan avrebbe esplorato la possibilità di costruire una centrale nucleare modulare progettata dagli Stati Uniti, che potrebbe generare fino a 300 MW di potenza e sostituire Metsamor. La chiusura di Metsamor ha avuto un ruolo chiave durante la crisi energetica dei primi anni Novanta in Armenia, che è stata esacerbata quando l’Azerbaijan ha tagliato le forniture di gas naturale durante la prima guerra del Nagorno-Karabakh, mentre il flusso di gas dalla Georgia è diventato sporadico, con ripetuti danni al gasdotto che attraversa le regioni del paese popolate da azerbaigiani. Mentre l’Azerbaijan al momento, continua ad allontanarsi ulteriormente dalla cooperazione con gli Stati Uniti, con l’ultima mossa che è stata l’annuncio del ministro degli Esteri Jeyhun Bayramov del 16 gennaio secondo cui all’USAID non sarebbe più stato permesso di lavorare in Azerbaijan.

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L’Armenia si allontana da Mosca

L’Armenia è formalmente un’alleata della Russia attraverso la Collective Security Treaty Organization (CSTO) guidata da Mosca, e Mosca mantiene una base militare in Armenia. Tuttavia, le relazioni si sono inasprite a causa di ciò che Yerevan ha definito un fallimento da parte della Russia nel fornire assistenza sufficiente quando l’Azerbaijan nel 2023 ha conquistato il Nagorno-Karabakh, costringendo circa 100.000 armeni etnici a fuggire. Intanto, la cooperazione armena sia con gli Stati Uniti che con l’UE, al contrario, continua ad approfondirsi. La scorsa settimana il parlamento armeno ha approvato un disegno di legge per avviare la candidatura del paese all’adesione all’Unione Europea, anche se l’adesione del paese è improbabile nel prossimo futuro.

 

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